Casa Madonnina, nonostante il lockdown. Ascolto, accoglienza, Parola
Casa Madonnina, nonostante il lockdown, è sempre rimasta in contatto con le persone che la frequentano, ma non solo. E ora guarda alla ripartenza
Non è mai stata chiusa, casa Madonnina, nel tempo del lockdown. Certo, non ci sono stati i consueti incontri, ma le sue porte sono sempre rimaste aperte. «Si è “mossa” – racconta Marzia Filipetto, guida della casa di spiritualità di Fiesso d’Artico – nello stile di Maria, a cui è dedicata: l’ascolto attento delle persone, la vicinanza alla situazioni di difficoltà, il conforto della Parola».
Per raccontare questo tempo, Marzia richiama alcune parole evangeliche: «Prima di tutto un passaggio degli Atti degli apostoli: “Tutti questi [gli undici apostoli] erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui” (At 1,14). In questo gruppo, l’unica figura chiamata per nome è Maria e viene indicata con la sua funzione cristologica: madre di Gesù. Meditando sulla presenza di Maria, pienamente integrata nella comunità post pasquale, casa Madonnina si è posta – nel tempo del Covid – come una presenza che cammina con i suoi figli, lungo le strade del mondo, proteggendoci e illuminandoci».
La casa, nelle persona di Marzia Filipetto, ha continuato a restare in contatto – con tutti i mezzi di comunicazione possibili – con le persone che già vivevano la casa, ma non solo con loro. «La casa ha svolto un servizio soprattutto di preghiera. Ho ascoltato, e affidato al Signore, le tante preghiere giunte in questo tempo difficile. Alcuni catechisti, poi, hanno chiesto un accompagnamento spirituale quotidiano nel tempo di Pasqua: ognuno avrebbe pregato a casa sua, ma in comunione. E qui tornano gli Atti: “Erano unanimi e concordi nella preghiera”. Abbiamo pregato e meditato con un salmo ogni giorno, preso dalla Liturgia delle ore. Finito il tempo di Pasqua, il gruppo ha chiesto di continuare: ora l’appuntamento è settimanale. Pregare con un salmo è utilizzare le parole di Dio, imparare un lessico che ci ha consegnato».
Alla porta di casa Madonnina ha bussato anche un gruppo di giovani: «Mi hanno chiesto di pregare con loro la compieta. Poi io li ho portati, attraverso le piattaforme on line, nella cappellina di casa Madonnina per pregare con Gesù eucaristia. Questa esperienza, come le altre di questo periodo, ha creato lo stesso “movimento” di persone e Parola tipico della casa. Non è stata isolata, non è stata imbavagliata...».
Anche la condivisione degli “angoli belli” – promossi dal vescovo Claudio – ha permesso a casa Madonnina di tenere le porte aperte: «E di farle tenere aperte. Con le foto dell’angolo bello raccolte su Facebook, ne sono arrivate moltissime, è come se ognuno avesse aperto la sua casa, per la preghiera, agli altri».
Ora è il tempo della ripartenza: «Sono giunte delle richieste di accoglienza per giugno... La casa riaprirà nel rispetto di tutte le norme per la tutela della salute. Riaprirà nello stile di Maria, madre che non lascia mai soli i suoi figli».