Cara energia. Una mountain bike più costosa si può evitare; di spegnere i termosifoni a gennaio, proprio no
Gas metano ed elettricità hanno già avuto rincari da paura. Questo è il vero rincaro del costo della vita, questa è l’inflazione cui nessuno può scappare.
Le prime bollette “calde” sono già arrivate nelle case di molti italiani, e nelle cassette postali di molte aziende. Gas metano ed elettricità hanno già avuto rincari da paura. Altri ci attendono in questi mesi in cui ci dobbiamo riscaldare e illuminare più che nel resto dell’anno. E l’antipasto l’avevamo già assaggiato in autunno, con un rincaro del prezzo dei carburanti – in particolare il metano, raddoppiato! – che non ha risparmiato niente e nessuno.
Una mountain bike più costosa si può evitare; di spegnere i termosifoni a gennaio, proprio no. E l’elettricità, con rincari del 55% in poche settimane, ci serve come e più dell’ossigeno.
Questo è il vero rincaro del costo della vita, questa è l’inflazione cui nessuno può scappare. Colpisce le aziende produttrici di beni, il commercio, i trasporti, gli uffici, le case. Non ci si salva.
Il Governo sta immettendo poderose risorse per calmierare un po’ i prezzi: d’altra parte lo Stato incamera di più sotto forma di tasse e accise, quando benzina e corrente elettrica aumentano di prezzo. Ma a Palazzo Chigi si è capito che la stangata può essere veramente dolorosa per chi ha poche o nessuna arma per difendersi, in particolare i più poveri e i pensionati con mensilità che li pongono sulla soglia della povertà. Sette-ottocento euro di spesa annuale per le bollette possono fare il solletico a chi li spende per il nuovo smartphone; possono rappresentare un mese e più di vita per centinaia di migliaia di italiani.
Chi è il colpevole? La pandemia, la geopolitica di Vladimir Putin, le insipienze europee sugli stoccaggi energetici, la speculazione finanziaria che fa soldi sempre, pure sulle disgrazie altrui. Le scelte strategiche, come l’addio a un sistema energetico giudicato incompatibile con la salvaguardia del pianeta che però deve trovare modalità tali da non scavare la pelle dei più fragili. Una società dei consumi che ci condiziona sull’onda del “sempre di più”… Insomma i cattivi sono tanti, le armi per difendersi abbastanza spuntate. E non a caso dalle Caritas locali sale il grido di aiuto di chi lo chiede. È anzitutto l’ora di non lasciare indietro nessuno. Poi si vedrà.