Calcroci e Lughetto. Bella la proposta del GrestIc
Basta poco per misurare la soddisfazione dei più giovani: se al termine di una giornata intensa al grest stentano a tornare a casa, significa che è stato fatto un buon lavoro.
Lo riconoscono senza falsa umiltà gli educatori delle parrocchie di Calcroci e Lughetto che seguono i ragazzi durante l'anno e che nelle scorse settimane sono stati impegnati nei "GrestIc". «Ic sta per iniziazione cristiana, perché sono stati coinvolti i ragazzi che hanno vissuto durante l'anno il percorso di iniziazione cristiana e, nel caso delle medie, il Tempo della fraternità», spiega il parroco, don Andrea Zanchetta.
«Questa scelta – aggiunge Matteo Arzenton, animatore di "SuPerTerra", grest rivolto ai ragazzi dalla quinta elementare alla terza media – è stata determinata dalla volontà di proseguire il cammino fatto durante l’anno, in modo che quanto era stato appreso non venisse disperso, ma fosse sviluppato ulteriormente durante l’estate».
Attraverso le attività proposte, i ragazzi hanno compreso come il creato sia un dono prezioso che Dio ci ha fatto, e che abbiamo il dovere di custodire. La riflessione sulla necessità di un cambiamento è stata accompagnata da figure di santi, come san Francesco, che hanno cambiato il mondo partendo dalla concretezza della quotidianità.
Impegnativo anche il tema rivolto ai più piccoli, dai 6 ai 10 anni, "La chiesa in viaggio"; il sussidio è stato interamente realizzato dagli animatori con l’aiuto delle catechiste. «I bambini, attraverso la realizzazione di scenette ambientate in diversi paesi del mondo, hanno compiuto un viaggio ideale da un lato all’altro del pianeta – spiega Letizia Brusegan, una delle animatrici – Nei luoghi visitati hanno scoperto valori come il senso della condivisione in Africa, del ricordo in Messico, il rispetto in Palestina, per fare ritorno nella propria parrocchia e riscoprirsi chiesa nel mondo».
Un grazie a tutti gli animatori da parte del parroco, perché, in un momento storico difficile «con la vostra presenza e passione avete dimostrato che si può passare dalla domanda "cambiare si può?" all'esclamazione "cambiare si può!"», conclude don Andrea Zanchetta.