Auser, nasce la Rete nazionale: Domenico Pantaleo eletto presidente

Nella relazione programmatica del neo presidente le priorità: "Valorizzare il lavoro fatto è premessa per guardare al futuro con ottimismo".  Anziani, "ripensare radicalmente  il modello socio sanitario con servizi territoriali di prossimità " Non autosufficienza, “legge urgente"

Auser, nasce la Rete nazionale: Domenico Pantaleo eletto presidente

Domenico Pantaleo è il nuovo presidente nazionale di Auser; succede ad Enzo Costa giunto, dopo otto anni, al termine del suo secondo mandato. Nato a Milano nel 1954, dal 29 marzo di quest’anno era membro della presidenza nazionale Auser, forte di una lunga esperienza sindacale. L’elezione a chiusura del X Congresso Nazionale, oggi, 19 novembre. “Con questo Congresso e con la successiva iscrizione al Runts (registro unico del Terzo Settore), nasce la Rete associativa nazionale dell’Auser – ha sottolineato Pantaleo nella relazione programmatica - È il riconoscimento della nostra forte identità costruita in trentadue anni di attività sociale dedicata alle persone fragili e in particolare agli anziani, è l’affermazione di una visione del volontariato e della promozione sociale che si rivolge ai bisogni dell’intera comunità che si candida ad affiancare, sempre in maniera sussidiaria, la pubblica amministrazione nella realizzazione di un nuovo welfare comunitario. Essere rete significa costruzione di relazioni e partnership tra chi condivide interessi e scopi comuni per affrontare al meglio le sfide.  Fare rete nazionale significa responsabilità di ognuno nel garantire attraverso un processo collettivo e partecipato di raggiungere  gli obiettivi condivisi. La rete può essere uno strumento fondamentale per allargare la presenza nel territorio.”

Valorizzare il lavoro fatto è sempre la premessa per guardare al futuro con ottimismo nella consapevolezza che possiamo giocare un ruolo decisivo per cambiare il modello economico e sociale. In un mondo dove tutto diventa effimero essere portatori di istanze concrete per migliorare la vita e la dignità delle persone rappresenta una alternativa agli egoismi e all’indifferenza verso i più deboli.  Lo hanno compreso tanti giovani che sia attraverso il servizio civile che con le tante forme di volontariato si sono messi a disposizione dell’Auser durante la pandemia per non lasciare sole e abbandonate le persone più anziane. Quel patrimonio può essere importante per il futuro dell’Auser per rafforzare e qualificare la presenza dei nostri volontari e nelle tante attività di solidarietà e comunitarie costruire sul campo una unità intergenerazionale sconfiggendo chi invece le divisioni e il conflitto tra generazioni”

Pantaleo ha ribadito inoltre il concetto che l’anziano è risorsa e valore della società: “La nostra è una società che invecchia ma il fenomeno coinvolge tanti Paesi Europei.  – ha detto - Ai processi di invecchiamento bisogna rispondere prima di tutto con una approccio culturale molto diverso dal passato. Invecchiare deve essere considerata una opportunità per soddisfare la propria voglia di vivere attivamente e non come esclusione perché non si è più produttivi. Una società che invecchia rapidamente ha bisogno di soluzioni efficaci per mantenere in buona salute le persone anziane.  Gli anziani vanno considerati una risorsa a disposizione della società favorendo la possibilità di mettere a disposizione il proprio tempo da dedicare agli altri e allungando la vita attiva. Bisogna affermare la cultura della cura  che significa migliorare il benessere delle persone attraverso il diritto alla salute.  Bisogna quindi ripensare radicalmente  il modello socio sanitario con servizi territoriali di prossimità sempre più personalizzati  partendo  dall’individuazione dei bisogni per adeguare l’offerta e non viceversa. Servono risposte integrate attraverso i piani di zona e programmi di attività territoriali e le case di comunità devono essere il punto di accesso all’assistenza di prossimità con interventi multidisciplinari coordinandole con i servizi territoriali”.

Per Pantaleo è “urgente una legge sulla non autosufficienza che ne riconosca la specificità, sostenuta da risorse adeguate,  come una grande  sfida per cambiare il sistema rafforzando e innovando  tutte quelle attività che possano prevenire il peggioramento della propria salute.  Anche agli anziani bisogna garantire l’autodeterminazione nel scegliere come vivere gli ultimi anni della propria vita. Per le persone che invecchiano, soprattutto se non autosufficienti, l’alternativa non può essere tra badantato o case di riposo ma bisogna offrirgli la possibilità di invecchiare a case propria con  una adeguata assistenza domiciliare, migliorando i contesti abitativi e facendo della rigenerazione urbana una opportunità per rafforzare il loro legame con la propria comunità e i propri affetti. Non bisogna mai dimenticare che per le persone anziane la socialità è vita perché il dramma della solitudine è anch’esso un fattore che contribuisce a peggiorare le condizioni di salute.”

Pantaleo ha sottolineato come l’Auser debba essere protagonista del cambiamento e della costruzione di un nuovo modello di sviluppo. Transizione  ecologica, digitale e inclusione sociale sono i grandi obiettivi strategici e il  terzo settore può dare un contributo importante nel tenere uno stretto legame tra di essi perché serve una visione d’assieme.

“Una rinnovata visione sociale per l’Auser  significa dare seguito a una storia di umanità a favore delle persone più fragili e indifese – ha concluso il nuovo presidente Auser -  La rete Auser  è una  comunità solidale  dove lo stare insieme può dare una risposta e voce a tante persone a cui dobbiamo riconsegnare dignità e un  senso della propria esistenza. In fondo per questo siamo nati e sono convinto con il contributo di tutti continueremo a percorrere la strada di un futuro di solidarietà”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)