Assemblea missionaria il 15 settembre: don Gaetano Borgo saluta
Sabato 15 si apre l'anno missionario. Al centro dell'attenzione i giovani e il passaggio di testimone con il nuovo direttore don Raffaele Gobbi. "In questi anni ho scoperto la Chiesa universale, l'unico popolo di Dio, senza alcuna categoria a dividerlo", spiega il direttore uscente don Gaetano Borgo.
“Giovani per il Vangelo”. L’assemblea che sabato 15 settembre segnerà l’inizio dell’anno missionario (alle 15 nella sala polivalente di Mestrino) fa proprio il titolo della Giornata missionaria mondiale e si pone nella scia dei Sinodo dei vescovi che tra un mese si riuniranno in Vaticano proprio per parlare di giovani. È uno slogan rivolto in realtà ai credenti di tutte le età: il compito di rendere i ragazzi più protagonisti dell’Annuncio investe infatti tutta la Chiesa.
Così il Centro missionario diocesano metterà ancora più in luce rispetto agli altri anni i racconti dei giovani appena rientrati dalle esperienze missionarie, dopo un anno di “Viaggiare per condividere”. E sempre su questo tema si concentrerà l’intervento di don Giambattista Boffi, già direttore dell’ufficio missionario della Diocesi di Bergamo.
Ci sarà poi il passaggio di testimone tra l’attuale direttore, don Gaetano Borgo, e il suo successore, don Raffaele Gobbi. Sarà per don Gaetano l’occasione per salutare le persone con cui ha reso servizio nei cinque anni trascorsi alla guida del Cmd, con oltre mezzo milione di chilometri percorsi, 512 mila stimati al ribasso. «La missione è stata una canzone», sintetizza citando la sua passione musicale che lo ha portato in giro per il mondo in centinaia di concerti.
«Fare di questo il mio servizio è stato un grande dono: ho scoperto la chiesa universale, con la sua armonia fatta di colori e differenze, grazie anche all’impegno di 700 missionari che dalle nostre parrocchie sono partiti per espandere la fede come in cerchi concentrici».
Un parroco prestato alla missione, grazie all'intuizione di mons. Mattiazzo che nelle sue canzoni ha visto da subito l'Annuncio. «Ho imparato in questo tempo a convertire l'immagine classica della missione. Più che un donare nella gioia, da parte di alcune chiese ad altre, c'è la forza del dono reciproco nel vedere in quell'antifona natalizia admirabile commercium (meraviglioso scambio), richiamata in stile moderno da don Tonino Bello, l'immagine nuova della missione! In fondo il Concilio e il magistero non fanno altro che richiamarci la bellezza di tutto ciò».
Impossibile non ripensare alla missione in Etiopia: «Un dono dello Spirito alla nostra Chiesa, frutto di un lungo discernimento nel consiglio presbiterale». E poi il Brasile, Roraima, due anni prima del Sinodo per l’Amazzonia del 2019, «e figlio della riconsegna di Duque de Caxias: un tradere, un arrivare a maturazione di due Chiese un tempo "madre e figlia", oggi sorelle. Un grazie al vescovo Claudio che con determinazione e luciditá ha continuato il processo di discernimento e riqualificazione delle nostre missioni, coinvolgendo sapientemente la Chiesa diocesana in questo processo e in questi passaggi cruciali».
Si conclude così, per don Gaetano, un’avventura in cui «ho conosciuto il popolo di Dio, senza categorie all’interno, ho visto la creatività della missione e la visione di un missionario capace di offrire una grossa somma per tutta la missione della Chiesa, non solo la sua».