Albania, "il diritto smonta la propaganda" e "i giudici applicano la legge"
Così Sea Watch e Arci commentano la sospensione della convalida del fermo. Miraglia (Arci): "Ora si ponga fine a questa vergogna e si smetta di attaccare i giudici, che fanno solo il loro lavoro: far rispettare le leggi. E questo governo non le rispetta"
"Le sette persone deportate in Albania qualche giorno fa devono essere riportate immediatamente in Italia. Il diritto smonta un'altra volta la propaganda del governo italiano sulla pelle di persone migranti. Quanto ancora il governo italiano continuerà con questa farsa disumana?". Così Sea-Watch commenta la notizia della sospensione della convalida del fermo e del ritorno in Italia delle sette persone che erano state trasferite in Albania.
Arci parla degli "ostaggi liberati", riferendosi alle sette persone che erano state "deportate" in Albania. "Ora si ponga fine a questa vergogna e si smetta di attaccare i giudici, che fanno solo il loro lavoro: far rispettare le leggi. E questo governo non le rispetta. Il tribunale di Roma è intervenuto sospendendo il trattenimento e rimandando alla pronuncia della Corte di giustizia europea, su quanto deliberato dal governo italiano. Aver trasformato la lista dei paesi sicuri in legge non ha cambiato la sostanza di quello che è scritto nei provvedimenti dei giudici - continua Miraglia - I paesi non diventano sicuri se lo scrive un governo. I paesi o lo sono, o non lo sono, sulla base di quello che succede. Egitto, Bangladesh ma anche tanti altri non sono sicuri per tante categorie di persone, come membri della comunità Lgbt, oppositori politici, difensori dei diritti umani. Sono cose più che note. E non basta che un governo abbia la maggioranza in Parlamento per stabilirlo".
Per il responsabile Migrazioni di Arci, "adesso l'esecutivo attaccherà di nuovo la magistratura, che tuttavia si è solo limitata a fare il suo lavoro: applicare la legge e rispettare i diritti delle persone, per giunta quelle in posizione di maggiore debolezza. La magistratura non lavora per il governo. E questo governo- afferma ancora Miraglia- non ha rispettato la legge. Non è la prima volta: in meno di due anni hanno adottato 17 provedimenti sull'immigrazione. È un tema che li ossessiona e che usano solo per la loro campagna elettorale. Ma è giunto il momento che fermino questa vergogna e chiudano il Protocollo Italia-Albania: spendere i soldi del contribuente per fare propaganda elettorale è una cosa intollerabile". D'altronde, conclude il responsabile, quel Protocollo "non ha nulla a che vedere con in i rimpatri, dato che le persone continuano ad essere rimpatriate". (DIRE)