#parrocchiaraccontati. Un’estate di novità da condividere
Nemmeno nei momenti più acuti dell’emergenza la vita delle nostre parrocchie si è fermata. Pur senza poter celebrare messe né animare i patronati, le comunità cristiane hanno trovato mille modi per tessere legami, pregare, far breccia nella fatica dell’isolamento e condividere l’ansia per il futuro.
Ai nostri lettori, settimana dopo settimana, abbiamo provato a raccontare i frutti di una creatività spontanea e per tanti aspetti sorprendente, che ha accomunato parroci, animatori, fedeli in uno sforzo corale.
L’estate, si sa, è tempo di riposo e di svago. All’ombra del campanile è soprattutto tempo di sagre e feste della comunità. Quest’anno, purtroppo, non sarà così o lo sarà solo in minima parte. Troppo complesse le procedure, troppo alto il rischio per non scegliere responsabilmente una pausa: anche a costo di interrompere tradizioni secolari, anche a costo di non veder entrare soldi fondamentali per tenere in piedi tante iniziative e strutture lungo il corso dell’anno.
L’emergenza sanitaria non è scomparsa, anche se un po’ tutti corriamo il rischio di abbassare la guardia. Ma questo non significa che la vita delle comunità sia ferma: non lo è stata prima, non lo è adesso e non lo sarà nemmeno nelle settimane a venire. In fondo, se non si può andare una settimana in montagna con i ragazzi, è pur sempre possibile organizzare un “campo non residenziale”... per non parlare dei momenti di preghiera, delle serate, dei grest che pure sono ricominciati. Tutto è diverso, ma non è detto sia per forza un male.
Come settimanale diocesano vorremmo proseguire nel racconto di questo tempo “speciale” anche dando voce alle tante proposte che nascono, oltre a riflettere sugli scenari che ci attendono in campo civile, sociale, economico, religioso.
Il nostro è un invito a tutte le comunità, perché ognuna ha certamente qualcosa da dire (e da dare) alle altre. L’abbiamo chiamato #parrocchiaraccontati e sarà il tema conduttore delle prossime settimane. Basta inviare una mail a redazione@difesapopolo.it e saremo noi a ricontattarvi. Per capire come siamo cambiati. E guardare avanti con fiducia.