Punire o ricostruire? Il percorso della società dopo la sentenza Turetta secondo padre Guido Bertagna
Esiste altro oltre alla “reazione primaria”: ci sono orizzonti di lettura che fanno di una sentenza non un punto di arrivo, ma un cammino collettivo
Tre proiettili in un busta, indirizzata all’avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta. Ma anche reazioni “di pancia”, che viaggiano sui social e che vorrebbero un “fine pena mai” perché «tanto Giulia non ritorna in vita». C’è una sentenza, ergastolo, ma sembra insufficiente. Perché si arriva a tanto? «Da una parte mi sembra che ci sia una dimensione che si può chiamare di “reazione primaria”, molto emotiva e questo è più facile che avvenga anche a livello di folla, di opinione pubblica che...