Parla il preside aggredito a Taranto: “Sono venuti meno i doveri e la figura del genitore che educa”
“Nella scuola si verifica purtroppo che tanti genitori hanno smesso di fare i genitori, che educano a dei valori anche con un sano distacco dai propri figli. Oggi molti di loro non sopportano neppure il giudizio sui figli, perché a volte è come colpire loro. È venuta meno, in molti casi, la figura del genitore che educa, che corregge”.
Lo dice al Sir Marco Cesario, preside dell’istituto comprensivo Europa-Alighieri di Taranto, aggredito e malmenato dal genitore di una bambina che frequenta il plesso. “La situazione è drammatica da tanti punti di vista. Oggi è assente qualsiasi tipo di limite. Lo dimostra la quotidianità. Non c’è consapevolezza del male”, ha riferito.
Il preside denuncia una “totale assenza di riferimento, di autorità”. “Mi preoccupa il clima culturale per cui ci si bea di essere in uno stato di diritto, ma la parola ‘doveri’ è totalmente scomparsa. Vi è una percezione generale in cui tutto è diritto e non ci sono doveri – osserva -. Questo è conseguenza, secondo me, di avere abbattuto ogni autorità: quella di Dio, del padre e anche il senso del dovere. Non solo i diritti sono preposti al dovere, ma questa parola non esiste più. La rivoluzione culturale ha cancellato ogni riferimento oggettivo, ogni autorità. L’idolo di oggi è l’uomo stesso che reclama i suoi diritti su tutto”. Quindi, Cesario si concentra in particolare sul mondo della scuola. “Mettere una nota a un ragazzo significa oggi mettere una nota a un adulto, che si arrabbia. Spesso mi sono dovuto trovare a difendere i docenti dai genitori, che credono ciecamente ai figli. Siamo di fronte a un deserto educativo, più che a un’emergenza. Bisognerebbe riportare il senso della bellezza delle regole, del limite – conclude -. Sono contento di aver attivato nella scuola che dirigo l’indirizzo musicale: la musica ha delle regole precise solo all’interno delle quali è possibile sviluppare meravigliose armonie e lo spirito di cooperazione”.