Operaio morto nel Casertano: mons. Lagnese (vescovo), “il prezzo che la nostra terra e l’Italia pagano per il lavoro è troppo alto”
“Giuseppe Borrelli è morto da solo davanti a una macchina a rullo in fabbrica. I colleghi lo hanno trovato ormai esanime. Lo scorso anno il Casertano ha pagato un tributo enorme di morti sul lavoro e la striscia di sangue non si ferma”.
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Lo ha scritto, in una nota, il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, commentando la morte, il 12 marzo, del giovane in una fabbrica a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. “Giuseppe aveva solo 26 anni, il prezzo che la nostra terra e l’Italia pagano per il lavoro, che dovrebbe essere un diritto, è troppo alto. Le parole risuonano vuote ormai, tante sono le volte che le abbiamo ripetute, ma insieme alla preghiera per Giuseppe, la sua famiglia e i colleghi, sentiamo che ciò possiamo e dobbiamo ribadire per garantire un lavoro sicuro e dignitoso per tutti”, ha aggiunto il presule. “Fermiamoci, a riflettere. Le imprese facciano la loro parte, la facciano anche i sindacati, facciamola tutti. Non si può morire sul lavoro”.