Lavoro, Landini: garantire gli stessi diritti per tutti con un nuovo Statuto
Con lo spirito del 20 maggio 1970 la proposta della Cgil: i diritti non devono essere legati al tipo di rapporto di lavoro ma devono essere in capo alla persona che lavora, al di là del contratto
A distanza di 50 anni dalla nascita dello Statuto dei lavoratori "la Costituzione e' ancora quella, non sono riusciti a cambiarla, ma i governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni, allargando la precarieta' e rendendo piu' facili i licenziamenti, hanno di fatto svuotato di significato quello statuto e quei diritti". Cosi' il leader della Cgil, Maurizio Landini, in un video su Collettiva per lo speciale sullo Statuto. Oggi, osserva, "le persone molto spesso non hanno gli stessi diritti e tutele: la precarieta', gli appalti, la finta cooperativa stanno aumentando la paura e la competizione tra le persone".
Quindi "la riunificazione dei diritti nel lavoro e' l'obiettivo che la CGIL si pone. Abbiamo presentato in Parlamento- continua Landini- una proposta di legge che abbiamo chiamato nuovo statuto dei diritti dei lavoratori, perche' vogliamo inserire un concetto nuovo: i diritti non devono essere legati al tipo di rapporto di lavoro ma devono essere in capo alla persona che lavora, al di la' del contratto". Questo, sottolinea il segretario, "vuol dire cambiare le leggi sbagliate e avere uno statuto per il futuro. Lo strumento della contrattazione- conclude- deve essere garantito attraverso la legislazione, che deve supportare una stagione nuova di diritti e al centro deve tornare la qualita' del lavoro e dello sviluppo". (DIRE)