Fuori dal calcio. Dentro la vita. La scelta di Cesare Prandelli
«In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono». Di fronte a parole come queste, è meglio il silenzio. D’un tratto la grande giostra del pallone – che ha fatto carte false per non fermarsi nemmeno di fronte all’ecatombe – sbatte contro l’umanità di un uomo vero e si rende conto che attorno al gioco si fa sul serio: in gioco c’è la vita.
Della statura di Cesare Prandelli avevamo avuto prove a sufficienza. E non parliamo certo di quei pellegrinaggi a piedi – anche venti chilometri con lo staff – fino a un eremo o a un monastero dopo ogni vittoria nella Polonia di Euro 2012. No, certo. Pensiamo semmai al Prandelli marito, che aveva messo in pausa una carriera brillante da allenatore per assistere la moglie, persa nel 2007. Lui che, nonostante il carico di dolore, era tornato a calcare il campo, fino a quello di Coverciano, dove si raduna la Nazionale.In questi...