Contro il male oscuro. Disagio piscologico: dai giovani un esempio
Un gruppo di volontari in provincia di Como hanno pensato e stanno attuando un progetto di ascolto del disagio psicologico giovanile
Le paure nel tempo della pandemia, le ombre delle guerre, le incertezze sul futuro, le relazioni difficili tra generazioni e la dipendenza dai social sono tra le prime cause delle fragilità psicologiche che colpiscono il 20% della popolazione italiana, in particolare i giovani, con diversa intensità ma sempre suscitando interrogativi e preoccupazioni.
Ogni giorno la cronaca racconta di episodi che sono punte di un iceberg che non è facile portare allo scoperto.
Le conquiste della scienza e della tecnologia contribuiscono certamente ad offrire alcune rassicurazioni per la salute e la cura, ma non riescono a offrire risposte a domande che vengono dalla psiche della persona.
La politica si sta rendendo conto della gravità e vastità del fenomeno ma poi segna il passo. Per il bonus psicologico, ad esempio, ci sono state 400.000 richieste e si sono date 40.000 risposte per mancanza di fondi.
Si è avviato un piano governativo che prevede l’assunzione di cinquemila “psicologi di famiglia”. Per realizzarlo occorrono molte più risorse economiche di quelle attualmente disponibili.
David Lazzari presidente dell’Ordine degli psicologi afferma che “i bisogni psicologici devono ricevere dallo Stato la stessa attenzione che è riservata alla salute del corpo. Secondo una nostra indagine cinque milioni di italiani rinunciano allo psicologo perché non possono pagarlo di tasca propria”.
E ricorda che “ogni euro speso in prevenzione del disagio psichico ne fa risparmiare tre per ridotto assenteismo e ricadute sulla salute”.
Di questa situazione stanno parlando anche i giovani, non sono rimasti in silenzio di fronte a un male oscuro che inghiotte molti loro coetanei. Hanno anche lanciato alcune iniziative, una di queste, che si incontra navigando in internet, è partita da un gruppo di volontari in provincia di Como che hanno pensato e stanno attuando un progetto di ascolto del disagio psicologico giovanile. Hanno aperto sul territorio uno sportello gratuito, perché la domanda di essere ascoltati e di essere accompagnati è diffusa e ha bisogno di luoghi adatti per esprimersi. È l’associazione Lo Snodo di Erba, in provincia di Como, con sede presso la locale stazione ferroviaria dove da tempo ha anche attivato un’aula studio. L’associazione, che si è coinvolta nelle politiche giovanili, ha analizzato il problema e si è confrontata con la Youth Bank, “la banca dei giovani”, un’espressione della sensibilità sociale e culturale della Fondazione di comunità sul territorio e ha proposto un progetto rispettando criteri, definendo metodologia e precisando obiettivi. Ottenuto il sostegno della Youth Bank l’associazione ha creato uno spazio sicuro dove ragazzi e ragazze possano sentirsi accolti, ascoltati, compresi e accompagnati.
Un esempio, appunto, un esempio che diventa messaggio e monito.