Chiesa e comunità più vicine. Il ringraziamento al direttore uscente Guglielmo Frezza e il benvenuto al suo successore, Luca Bortoli
Nel contesto inedito e drammatico che stiamo vivendo la comunicazione diocesana sta facendo un grande lavoro per ridurre le distanze tra persone. Il saluto di don Daniele Longato, direttore dell'ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
Da sempre, la comunicazione nei suoi vari ambiti e aspetti, è in continuo cambiamento. Più passa il tempo e più questo processo, come un fiume, sembra prendere velocità e aumentare la sua portata.
Anche la Chiesa in questi ultimi anni, per non rimanerne travolta e perdere la propria missione di annunciare e testimoniare la “Buona notizia”, ha dato inizio a un significativo processo di rinnovamento al suo impianto comunicativo. Senza dubbio la ristrutturazione dei media vaticani con la costituzione del nuovo Dicastero della Comunicazione, può essere richiamata come una prova evidente. Anche la nostra Diocesi di Padova nel campo comunicativo ha iniziato da alcuni anni un processo di rinnovamento e riorganizzazione.
Solitamente nella Chiesa questo tipo di evoluzione necessita di tempi lunghi, segnati da esercizi di discernimento, da scelte che possano risultare il più condivise possibili, tuttavia l’emergenza sanitaria in corso ha inflitto a questo processo una forte accelerazione. La pandemia nel giro di qualche mese ci ha cambiati e continua a farlo. È cambiato il modo di agire e di pensare delle persone, sono cambiate le prospettive, il tessuto sociale, le condizioni economiche, gli equilibri famigliari e molto altro.
Questa nuova condizione sta riguardando tutti e tutto. Anche il nostro comparto della comunicazione, anzi soprattutto questo ambito e servizio offerto alla Diocesi di Padova, ha lavorato tantissimo in questo anno così particolare. In questo contesto inedito e per certi versi drammatico, è emerso con forza il grande ruolo sia dei vari strumenti di comunicazione sociale, sia dei vari attori della comunicazione diocesana che hanno saputo mettere a disposizione la loro passione e competenza.
Un ringraziamento speciale voglio esprimerlo a Guglielmo Frezza che come direttore della Difesa del popolo, assieme ai suoi collaboratori, è riuscito anche in pieno lockdown a rendere il nostro settimanale diocesano uno spazio di condivisione, di informazione e uno strumento per ridurre le distanze fisiche tra la Chiesa di Padova e le sue comunità parrocchiali, ma non solo anche tra il settimanale e i propri lettori che leggono la Difesa anche senza riconoscersi in una particolare confessione religiosa
Tra pochi giorni si concluderà il mio primo anno come direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali. Devo ammettere che dopo aver conseguito la laurea in Comunicazione, non è stato assolutamente facile ritrovarsi alla guida di un comparto ricco e complesso come quello della comunicazione nella nostra Diocesi che, nel suo insieme comprende, oltre al settimanale diocesano, il sito e i social della Chiesa di Padova, l’ufficio stampa diocesano, il cinema Mpx e le sale di comunità del territorio diocesano, la libreria San Paolo-Gregoriana e altri prodotti editoriali, tra cui il mensile di spiritualità Dall’Alba al tramonto, facenti capo a Euganea editoriale comunicazioni srl e La Difesa srl.
La pandemia ha reso il tutto ancora più impegnativo, ma ho fin da subito trovato in Guglielmo Frezza, un prezioso compagno di strada. La sua lunga esperienza nel mondo della comunicazione e la sua professionalità hanno favorito una sinergia e una condivisione di prospettive che spero possano portare frutto anche nei prossimi anni, non solo per il settimanale, ma anche per tutta la grande famiglia della comunicazione diocesana.
Sono certo che è proprio su questa linea che si colloca ora il passaggio di consegne tra Guglielmo Frezza e il nuovo direttore della Difesa del popolo Luca Bortoli, che da questo numero firmerà il settimanale diocesano. A quest’ultimo vorrei ricordare una citazione evangelica: «Vieni e vedi» (Gv 1, 43-46).
Luca non è estraneo alle dinamiche e alla storia che caratterizzano il nostro settimanale: è già da alcuni anni parte integrante della redazione e ha dimostrato fin da subito il suo talento e la grande passione che lo abita e che contraddistingue i suoi articoli.
«Vieni e vedi» sono le parole dell’apostolo Filippo che papa Francesco ha scelto come tema del Messaggio per la 55a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo anno. Annunciando il tema, il papa ha sottolineato che l’annuncio cristiano prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. Il sottotitolo voluto da Francesco è infatti eloquente: “Comunicare incontrando le persone come e dove sono”. È l’augurio che voglio rivolgere al nuovo direttore all’inizio di questo importante incarico, rinnovando la mia stima nei suoi confronti e il mio personale impegno a continuare a lavorare in spirito di collaborazione e di pieno rispetto del suo ruolo.
Assieme alla grande famiglia della comunicazione diocesana cercheremo di attivare sinergie e nuove strategie comunicative perché il settimanale, che ora guiderà come direttore, possa contribuire a rendere la comunicazione della diocesi sempre più vicina alle persone che abitano il suo territorio. Lo aiuteremo a svolgere con efficacia la sua azione per una pastorale della comunicazione, che tutti noi consideriamo una vera e propria missione. Viviamo giorni in cui le misure anti-covid ci obbligano alla distanza sociale, auguriamoci davvero che Luca Bortoli e tutti noi impegnati in questo ambito possiamo, attraverso una comunicazione buona, vera e capace di dare spazio all’ascolto, rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose.
don Daniele Longato
direttore Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali