C’è voglia di partecipazione. Il vescovo Claudio incontra i sindaci dopo la Settimana sociale di Trieste
Il vescovo Claudio incontra i sindaci del territorio diocesano a tre mesi dalla Settimana sociale di Trieste. Ad aprire il confronto il prof. Giovanni Grandi
S i ripropone anche nel 2024 l’ormai tradizionale incontro tra i sindaci del territorio diocesano e il vescovo Claudio Cipolla. L’appuntamento si rinnova nel giorno del patrono d’Italia, san Francesco d’Assisi, con l’intento di alimentare il dialogo tra Chiesa ed enti locali, entrambi impegnati per lo sviluppo umano integrale di paesi, quartieri e città. Il tema centrale del pomeriggio è la partecipazione come linfa di democrazia, sulla scorta della 50a edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani che si è celebrata a Trieste a inizio luglio, di cui lo scorso 27 settembre sono state pubblicate le schede per i territori, allo scopo di implementare nella realtà le intuizioni sviluppate nel capoluogo giuliano. Proprio da Trieste arriva Giovanni Grandi, docente di Filosofia morale e membro del comitato organizzativo delle Settimane sociali, per offrire la relazione su cui aprire il confronto con i primi cittadini. «Il sipario non è calato su Trieste, anzi. A un primo bilancio consentito dai percorsi di verifica, emerge chiaramente che l’idea di lavorare a un processo sulla partecipazione è stata ampiamente condivisa dai delegati delle 220 Diocesi italiane, la Settimana sociale non è stata che una tappa di questo processo – spiega Grandi alla Difesa – Il desiderio effettivo di impegnarsi su questo tema è testimoniato dalle 7 mila presenze alle Piazze della democrazia e ai Dialoghi delle buone pratiche, un tema percepito anche a livello civile, non solo ecclesiale». La domanda di partecipazione c’è, dunque, ma come rispondere? «Abbiamo visto che le modalità di lavoro e le metodologie messe in campo a Trieste, anche se perfettibili, hanno consentito a tutti di prendere la parola, di essere ascoltati e di individuare insieme una serie di priorità, in linea con la sinodalità di cui si sta occupando il Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano. Trieste ha dunque anticipato un movimento che non si limiti all’ascolto ma consente anche di orientarsi insieme». Verso quale obiettivo puntare ora, quindi? «Emerge chiaramente una forte attenzione alla formazione dei giovani e alla loro inclusione nei processi di ricostruzione architettonica della nostra società. Occorre dare voce a chi non ce l’ha, essere disponibili a farsi istruire dalle fragilità e, infine, rilanciare l’impegno alla formazione sociale e politica da parte delle parrocchie». «L’incontro con i sindaci nasce per riconoscere e valorizzare il grande lavoro che fanno i primi cittadini nel nostro territorio – conclude don Luca Facco, vicario episcopale per i rapporti con il territorio – Per i cristiani la politica è la più alta forma di carità, per questo il nostro atteggiamento è di gratitudine per il servizio che queste persone svolgono. La Settimana sociale di Trieste, con i suoi numerosi spunti, rappresenta quest’anno un ulteriore motivo di confronto e di dialogo».