Scontri a Gerusalemme: medici arabi e ebrei insieme contro la violenza, “ci rifiutiamo di essere nemici”
“Ebrei e arabi si rifiutano di essere nemici”. È stato lo slogan sotto il quale si sono radunati ieri, all’ingresso del loro ospedale, decine di medici arabi ed ebrei, infermieri e membri dello staff paramedico del Campus Rambam Health Care, situato a Bat Galim, nelle vicinanze di Haifa. A guidare la manifestazione Gil Bolotin, direttore del Dipartimento di Cardio chirurgia, Mogher Khamaisi, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e Diab Mutlek, medico dell’Unità di Cardiologia non invasiva.
“In questo reparto di chirurgia – dice Bolotin che affida il messaggio ai social – lavoriamo spalla a spalla per salvare le vite. Siamo una grande famiglia, questo è il nostro messaggio”. Messaggio che va controcorrente rispetto a tante immagini, diffuse sui social, che vedono duri scontri quotidiani tra gruppi di estremisti di destra ebrei e arabi. Saccheggi, pestaggi, abusi, devastazioni da una parte e dall’altra che stanno minando decenni di convivenza tra arabi ed ebrei in città cosiddette “miste”. Numerosi gli attestati di solidarietà e di adesione all’iniziativa. Tra i commenti quello di un collega di Bolotin, “Benny Ben Israel”, che scrive: “Siamo tutti cittadini dello Stato di Israele. Qui si salvano quotidianamente vite umane senza chiedersi quale sia la loro origine. Un vero leader cerca di salvare e preservare la vita e non distruggerla come fanno alcuni in politica”. Bolotin e i suoi colleghi hanno anche diffuso un video in cui ribadiscono, tutti insieme, che “nel loro lavoro non c’è spazio per la violenza. Viviamo e lavoriamo insieme e salviamo vite umane”.