Rapporto giovani, Dadone: "Smarriti dopo il covid, coinvolgiamoli"
La ministra: "Vanno ascoltati, ripensare politiche tenendo bene a mente i dati". Garanzia Giovani, "il 47% dei ragazzi non conosce uno degli strumenti più importanti per agevolare la loro entrata nel mondo del lavoro"
"L'emergenza pandemica ha acuito delle emergenze che già c'erano, come quella dei ragazzi inattivi che oggi ci vede agli ultimi posti delle classifiche europee ma anche la questione della condizione sociale che vede i ragazzi più fragili rispetto a prima. In questo momento si ha la sensazione che i ragazzi abbiano in mano una bussola smagnetizzata. Bisogna provare a riorientare le politiche giovanili tenendo a mente i dati". Lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, intervenendo al webinar promosso dall'Istituto Toniolo e dall'Università Cattolica per la presentazione dell'indagine dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto 'La condizione giovanile in Italia - Rapporto Giovani 2021'.
I ragazzi, ha sottolineato Dadone, "sono il vettore principale dei cambiamenti non solo del nostro Paese ma di tutta l'Europa, non a caso il Next Generation Eu ha questo titolo, è per dire che se finora l'Europa non è stata adatta ai giovani ora possiamo farcela diventare con grandi risorse per un mondo più vivibile per le nuove generazioni, che però andranno coinvolte per sentire proprie tutte le iniziative messe in campo. Avere ancora una Pa che per molti anni è stata basata su dati cartacei e non sull'interoperatività delle banche dati, ad esempio, come può permettere un accesso agevole ai ragazzi?".
I giovani secondo il ministro "vanno coinvolti nelle politiche che li riguardano, noi li abbiamo consultati sul Piano nazionale per ricalibrare le progettualità che ho ereditato dal mio predecessore e in una settimana hanno risposto in 15mila, sentendosi parte delle politiche che il Governo stava mettendo in campo per loro dandoci consigli e suggerimenti".
Secondo i dati, ha continuato il ministro, "il 47% dei ragazzi non conosce Garanzia Giovani, uno degli strumenti più importanti per agevolare la loro entrata nel mondo del lavoro. Su questo siamo intervenuti con la piattaforma Giovani 20-30 perché i ragazzi vanno messi nelle condizioni di conoscere tutti gli strumenti a loro disposizione perché è impensabile che possano andare a cercarli sito per sito di tutti gli enti o bando per bando su tutti i ministeri: con questo strumento c'è un unico sito che raccoglie tutti gli strumenti".
Le politiche giovanili, ha concluso Dadone, "sono molto complesse perché raggiungono un ventaglio multisfaccetato e toccano il disagio delle fasce giovanili più fragili, come chi nell'ultimo anno ha seguito la didattica da remoto. Ieri ho incontrato un gruppo di ragazzi del liceo che mi hanno raccontato il disagio e il sacrificio che hanno fatto, ma si sentono inascoltati dagli adulti: dobbiamo coinvolgerli attivamente e ascoltarli". (DIRE)