Migranti, "dopo otto mesi sanatoria ancora a passo di lumaca"
Il 15 agosto scorso si chiudeva il termine per presentare le domande di regolarizzazione e di emersione del lavoro nero. A Milano su 26.127 istanze, ne sono state istruite 2.200. E ci sono badanti che nel frattempo hanno perso il loro datore di lavoro perché è deceduto. “Gestione del fenomeno migratorio sempre in chiave emergenziale”, denuncia Maurizio Bove di Cisl Milano
Su 26.127 domande presentate a Milano, ne sono state istruite poco meno di 2.200. Il disbrigo delle pratiche della sanatoria dei migranti ha proceduto finora a passo di lumaca. Il termine ultime per presentare le domande era stato esattamente otto mesi fa, il 15 agosto. E da allora tutte queste persone, che sperano di regolarizzarsi dimostrando di avere un lavoro, hanno vissuto in una sorta di limbo. “Il problema è che la maggior parte delle domande è legato al lavoro di badante -spiega Maurizio Bove, responsabile dipartimento immigrazione della Cisl di Milano-. In otto mesi alcuni questo lavoro l'hanno perso perché è deceduta la persona che accudivano”.
Questi non possono fare altro che cercarsi un altro lavoro in nero nella speranza di riuscire ad ottenere chissà quando un permesso di soggiorno come disoccupati. E comunque tutti per ora, anche quelli che hanno la fortuna di avere ancora un lavoro, girano con il foglio di ricevuta della presentazione della domanda che non serve a nulla, se non a impedire di essere espulsi. Non possono aprire un conto corrente e spesso fanno fatica anche a farsi riconoscere la tessera sanitaria, importantissima ora per poter accedere al piano vaccinale”.
La situazione potrebbe sbloccarsi con l'arrivo in Prefettura di 24 lavoratori interinali che verranno destinati allo smaltimento delle domande. Dovrebbero riuscire a istruirne circa 4 mila al mese, se tutto va bene. “C'è però un problema di fondo -sottolinea Bove-. Il fenomeno migratorio viene sempre gestito in termini emergenziali o con interventi come la sanatoria. Da anni chiediamo una politica organica sull'immigrazione, con leggi chiare, piani di accoglienza e inclusione. E uno snellimento della burocrazia”.