Lavoratori migranti, apre il campo attrezzato di Cassibile. “Frutto della sinergia tra pubblico e privato”
Dopo decenni di abusivismo e precarietà, per 80 persone immigrate che lavorano nei campi agricoli di Cassibile (Siracusa) da oggi c’è la possibilità di avere un alloggio dignitoso con acqua, servizi igienici e corrente elettrica. Il prefetto, Giusi Scaduto: “Un primo tassello importante e significativo di una strategia complessiva molto più ampia che stiamo portando avanti”
Per le prime 80 persone immigrate, che lavorano nei campi agricoli di Cassibile, frazione di Siracusa, ci sarà la possibilità di avere un alloggio dignitoso con acqua, servizi igienici e corrente elettrica. L'inaugurazione dell'area attrezzata è fissata per oggi, con la partecipazione di tutte le realtà impegnate nel raggiungimento dell'obiettivo; in particolare, tra le autorità, saranno presenti il prefetto Giusi Scaduto e il sindaco di Siracusa Francesco Italia.
Dopo 30 anni di alloggi “abusivi” dove i braccianti immigrati sono stati costretti per necessità a vivere, il campo è il risultato di un lavoro sinergico tra istituzioni pubbliche (prefettura, comune e regione) e organizzazioni datoriali e di categoria. In tutta l'area interessata all'attività agricola, che comprende anche altri comuni del siracusano, negli ultimi anni sono arrivate circa 300 persone.
La realizzazione del campo attrezzato è avvenuta in collaborazione con la Prefettura che ha avuto accesso ad un primo finanziamento del Ministero dell’Interno di 242 mila euro. L’Ufficio speciale per l’immigrazione dell’assessorato regionale alla Famiglia, grazie ai fondi comunitari del progetto Su.Pre.Me, si sta facendo carico di fornire i servizi essenziali come il trasporto nei luoghi di lavoro ed il pasto quotidiano. Inoltre, con il progetto Isim (Integrazione sanitaria innovativa multilivello) – di cui il Comune di Siracusa è capofila insieme all'Asp ed Ifo (Istituti Fisioterapici Ospitalieri) – verrà garantito un presidio socio-sanitario che si aggiungerà a quello svolto dai volontari di Intersos.
A sottolineare come la struttura di Cassibile sia solo il primo passo di un percorso più ampio è il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto.
Il campo attrezzato di Cassibile è solo una partenza?
Certamente, questo è il frutto di una buona sinergia tra istituzioni pubbliche e private. Il percorso, che abbiamo avviato, non riguarda soltanto la realizzazione di questo campo che, intanto, nasce come area attrezzata di protezione civile che temporaneamente vuole dare una sistemazione dignitosa ai lavoratori stagionali. Si tratta, infatti, di uno spazio che rimarrà a disposizione dei residenti di Cassibile anche per altre finalità future. L'area attrezzata che inauguriamo è quindi un primo tassello importante e significativo - rispetto a 30 anni di abusivismo - di una strategia complessiva molto più ampia che stiamo portando avanti. Grazie, infatti alla collaborazione delle associazioni datoriali del mondo agricolo e ai diversi sindaci della provincia (dieci su 21 comuni) si sta lavorando per una sistemazione alloggiativa diffusa. Oltre a Cassibile, per esempio, a Lentini sempre con il Pon Legalità si sta procedendo alla ristrutturazione di un bene confiscato così come si stanno organizzando sul tema anche gli altri comuni. Sappiamo anche che alcune aziende agricole stanno trovando in autonomia una sistemazione per alcuni loro lavoratori, così come è previsto per legge. Stiamo pure per stipulare dei protocolli d'intesa tra i sindaci, l'ispettorato del lavoro, sindacati, associazioni datoriali per il contrasto del caporalato. A questo proposito, a cura dell'Ebat (ente bilaterale di categoria) verrà realizzata una piattaforma informatica per la pianificazione dell'offerta e della domanda di lavoro. L'Ebat aprirà, sempre per l'anno prossimo, un fondo che potrà aiutare aziende e lavoratori magari anche nell'affitto di case. Si vuole creare, insomma, un sistema trasparente e legale in cui le aziende renderanno noto il loro fabbisogno concreto per regolare anche l'affluenza dei lavoratori stagionali. Le soluzioni che stiamo trovando vanno a beneficio sia dei residenti che degli immigrati a cui vanno riconosciuti gli stessi diritti e doveri dei lavoratori italiani.
Al centro si mette per la prima volta la dignità di questi lavoratori…
Senza entrare in conflitto con la popolazione residente, con cui abbiamo avuti degli incontri, stiamo infatti lavorando tutti insieme per dare finalmente risposte concrete a coloro che da anni con il loro lavoro contribuiscono allo sviluppo economico di questa parte della Sicilia. Nel caso di Cassibile, parliamo di una realtà che da tempo ha esperienze di integrazione sociale con la presenza di immigrati di seconda e terza generazione.
Come continuerete a muovervi per il territorio?
In tutta l'area territoriale ci si sta impegnando per continuare, nella prospettiva ampia del rispetto della legalità, l'attività di monitoraggio e controllo delle diverse imprese agricole con l'ispettorato del lavoro, le associazioni sindacali e le forze dell'ordine a garanzia della tutela di queste persone. Inoltre, sono state adottate quattro interdittive antimafia a carico di alcune aziende agricole.
Cosa si augura adesso?
Sicuramente, auspico che ci possa essere una graduale adesione spontanea alle regole sempre più estesa. In questo momento non avremmo mai potuto aprire una mega-struttura ma stiamo partendo con un nuovo modello organizzativo di servizi che è già una svolta rispetto al passato. Credo molto nel buon lavoro di rete che è sempre frutto di dialogo e confronto tra più realtà diverse. Resto fiduciosa nei confronti di una sfida che sono sicura che vinceremo per riuscire a scrivere una pagina di maggiore civiltà che riguarda la nostra Isola.