L’inflazione cresce. In Italia l’inflazione sta decisamente puntando quota 10%

Tutto quanto costa in media il 10% in più dell’anno scorso. Che fare?

L’inflazione cresce. In Italia l’inflazione sta decisamente puntando quota 10%

Scatenata dal post-Covid (dalla Cina non arrivavano più semilavorati e prodotti finiti, creando qui uno squilibrio tra domanda di beni e offerta degli stessi), l’inflazione ha rapidamente ripreso fiato dopo lunghi anni di quiete assoluta, tanto che fino a poco tempo fa si temeva il suo contrario, la deflazione altrettanto dannosa.

A dare il colpo di grazia, i prezzi di petrolio e metano saliti alle stelle: rincari pazzeschi che si riversano su tutti, dalle aziende ai negozi fino alle famiglie. Ciò ha provocato prezzi in salita per molte produzioni – il caro-elettricità da qualche parte si deve “scaricare” –, anche perché in parallelo sono rincarate molte materie prime e prodotti finiti, dall’acciaio all’alluminio, dalla carta agli alimenti. Risultato: in Italia l’inflazione sta decisamente puntando quota 10%. Cioè tutto quanto costa in media il 10% in più dell’anno scorso.

Il problema è che moltissime retribuzioni sono rimaste al palo, così come tutte le pensioni, provocando così un reale impoverimento di una consistente fetta di società italiana. In Gran Bretagna l’inflazione è già a quota 13% e lì si sono scatenate proteste e scioperi che stanno piegando il Paese.

Il paradosso, invece, è che l’economia italiana stava correndo come un treno: disoccupazione in costante discesa, Pil in forte crescita, ordini abbondanti nei carnet delle aziende.

Stava. Ora la frenata si sente ad orecchio, molte piccole e medie imprese sono in stato di pre-crisi, il Governo sta spendendo a più non posso (superati i 40 miliardi di euro) per attutire il colpo per gli italiani. Si pensi che il solo intervento sui carburanti (costerebbero almeno 30 centesimi al litro in più) pesa sulle nostre casse per un miliardo al mese!

È chiaro che così non regge. La gran parte degli italiani ha redditi e patrimoni tali da far fronte alla situazione, se di durata contenuta; ma un crescente numero di persone – oggettivamente tra i 7 e gli 8 milioni di italiani – nei prossimi mesi si troverà di fronte a un dilemma: mangiare o scaldarsi?

La nostra speranza è che la situazione… si risolva da sola: carburanti meno cari, elettricità e metano pure, un graduale riequilibrio dei prezzi provocato dalla concorrenza. Altre soluzioni (nuovo debito pubblico, tasse patrimoniali…) ci sono vietate o sono assai improbabili. Nel frattempo, un Paese civile ha il dovere di non lasciare nessuno indietro: con un’attenzione particolare a quegli anziani a basso reddito che, nascosti nelle loro case, non mostrano agli altri il vero volto dell’indigenza.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir