Istat: sono 5 milioni gli stranieri residenti, gli italiani 54,2 milioni
I dati Istat. In base alle stime, al 1° gennaio 2021 gli stranieri residenti in Italia ammontano a 5 milioni e 36 mila, in calo di 4 mila unità (-0,8 per mille) rispetto a un anno prima. L'elemento di novità degli ultimi anni, tuttavia, è la tendenza alla stabilizzazione della popolazione straniera residente
In base alle stime, al 1° gennaio 2021 gli stranieri residenti in Italia ammontano a 5 milioni e 36 mila, in calo di 4 mila unità (-0,8 per mille) rispetto a un anno prima. A rilevarlo è l'Istat.
Nel conteggio concorrono a saldo 128 mila unità in più per effetto delle migrazioni con l'estero (di cui 174 mila iscrizioni e 46 mila cancellazioni), 51 mila unità in più per effetto della dinamica naturale (60 mila nati stranieri contro 9 mila decessi), 84 mila unità in meno per effetto delle revisioni anagrafiche e circa 100 mila unità in meno per acquisizione della cittadinanza italiana.
"Anche se si tratta di valutazioni preliminari, che i dati definitivi potrebbero in parte rettificare, l'elemento di novità degli ultimi anni è la tendenza alla stabilizzazione della popolazione straniera residente - afferma l'Istat -. Peraltro, in assenza di un evento straordinario come la pandemia, una riduzione della popolazione straniera si era già verificata nel biennio 2015-2016, cui aveva fatto seguito una ripresa nel periodo 2017-2019, tutto sommato modesta, se comparata allo sviluppo registrato nei primi 10 anni del 2000".
"Va precisato che, nel 2020, gli aspetti di carattere giuridico-amministrativo, oltre a quelli squisitamente demografici, rivestono un peso importante nel bilancio complessivo della popolazione straniera - continua l'Istat -. Sia le operazioni di revisione anagrafica, sia le acquisizioni della cittadinanza italiana hanno infatti un volume complessivo tale da ribaltare quello delle dinamiche demografiche 'pure' (naturale e migratoria) che per la popolazione straniera rimangono largamente positive".
In relazione a tale ultimo punto, l'analisi territoriale del bilancio demografico della popolazione straniera può essere confusa da effetti di natura giuridico-amministrativa. La maggiore riduzione della popolazione straniera si riscontra nel Centro (-8,6 per mille) soprattutto nel Lazio (-11,3 per mille), proprio per una maggiore efficacia di tali effetti. Viceversa, nel Nord, dove pure gli aspetti giuridico-amministrativi sono importanti, la popolazione straniera cresce del 2,4 per mille mentre nel Mezzogiorno si registra una modesta flessione pari allo 0,3 per mille.
Un ricambio demografico che resta negli anni debole determina effetti soprattutto sulla popolazione di cittadinanza italiana, il cui ammontare continua a decrescere di anno in anno. Dal massimo storico di circa 55,9 milioni di residenti raggiunto nel 2009, ha successivamente avuto luogo un progressivo declino che ha portato alla perdita di 1,6 milioni di individui. Al 1° gennaio 2021 gli italiani residenti sono 54 milioni e 222 mila, con una riduzione di circa 380 mila unità (-7,0 per mille) sull'anno precedente.
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