Conferenza sul futuro dell’Europa: Sassoli (Parlamento), “dare all’Unione la capacità di agire e ampliarne la legittimità democratica”
“È necessario un cambiamento per dare all’Unione la capacità di agire, ampliare la sua, la nostra legittimità democratica, la sua trasparenza e la sua efficienza, e assicurare una partecipazione più ampia della società e dei cittadini europei. Questa legislatura dovrà affrontare in via prioritaria le questioni che riguardano la vita delle persone”.
David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha avuto mercoledì l’occasione di esprimersi sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, intervenendo alla plenaria del Comitato delle Regioni dell’Ue. Della Conferenza sul futuro dell’Europa si discute da tempo: “essa può rappresentare la sede e il processo in cui le attese e le richieste dei cittadini sono ascoltate e discusse con le istituzioni, nelle istituzioni e dalle istituzioni”.
L’impegno assunto dalla presidente della Commissione, von der Leyen, “di tenere tale conferenza a partire dal 2020 è un’opportunità tempestiva e apprezzata”, dice Sassoli, “che noi abbiamo voluto cogliere. Ne ho parlato di recente con la presidente von der Leyen e con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: riteniamo importante che le tre istituzioni lavorino insieme per riformare l’Europa”.
Sassoli chiarisce anche da dove si origina la necessità della conferenza, che ripensi e rilanci il processo di integrazione comunitaria. “Negli ultimi dieci anni l’Unione europea ha affrontato la crisi finanziaria, la crisi greca e le questioni migratorie, in modo tempestivo, ma senza una visione unitaria e condivisa. Durante l’intera crisi finanziaria abbiamo assistito a un aumento e non a una diminuzione delle diseguaglianze e della povertà in Europa, insieme alla percezione crescente delle persone di essere sole in un mondo sempre più globalizzato. Di essere lasciate indietro”.
Quindi specifica: “A gennaio 2020 le tre istituzioni, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo, avvieranno i negoziati sull’organizzazione e sul formato della conferenza. Il Parlamento europeo vuole animare questo processo, che dovrà coinvolgere anche voi e le collettività locali che rappresentate”, dice riferendosi ai sindaci e ai presidenti delle regioni convenuti a Bruxelles.
“Ecco perché, in qualità di presidente del Parlamento europeo, ho proposto di istituire un gruppo di lavoro con l’obiettivo di definire le priorità e gli obiettivi del Parlamento per la conferenza. Le conclusioni del gruppo di lavoro dovrebbero essere presentate alla riunione della Conferenza dei presidenti entro il 19 dicembre e una risoluzione dovrebbe essere votata in aula entro gennaio 2020”.
Sempre oggi si è svolta una audizione in commissione Affari costituzionali del Parlamento a Bruxelles, con interventi di politici, esperti, docenti universitari, per definire meglio i contorni e gli obiettivi della Conferenza. Nel frattempo dal Consiglio europeo è stato chiarito che della Conferenza discuteranno ufficialmente i capi di Stato e di governo Ue che si ritroveranno nella capitale belga i prossimi 12-13 dicembre.