Caduta muro di Berlino: Sassoli (Parlamento Ue), “in Europa tornano i fantasmi del passato, non dimenticare la lezione della storia”
(Bruxelles) “Da testimone di quei giorni straordinari a Berlino non posso non guardare con grande preoccupazione al ritorno, in Europa, di fantasmi che credevamo morti e sepolti sotto il peso della storia”, afferma Sassoli commemorando la caduta del muro di Berlino.
“È con incredulità ma anche con immensa rabbia che ci troviamo a constatare come il demone dell’antisemitismo torna ad affacciarsi in Europa. Tornano in mente i purtroppo numerosissimi episodi della storia recente europea. Penso ai tragici fatti di Halle, alla profanazione del cimitero ebraico di Randers, in Danimarca, e alle minacce di cui è stata fatta oggetto in Italia, la senatrice Liliana Segre, cui va il mio caloroso e riconoscente saluto. Il risorgere dell’antisemitismo è il frutto anche della rinascita dei nazionalismi, della xenofobia, del razzismo, del rifiuto di tutto ciò che è diverso da noi. Questi fenomeni sono anche il terreno di cultura del terrorismo che minaccia l’Europa e il mondo intero con atti di violenza”.
“Siamo costretti a confrontarci quotidianamente rispetto ad ingerenze che cercano di minare, in forme diverse, le nostre conquiste e la sicurezza dei cittadini europei. Dobbiamo essere uniti per rispondere a questi attacchi e rafforzare la nostra unione mettendo in sicurezza i nostri confini”, afferma ancora Sassoli.
“Spesso mi chiedo come sia possibile oggi per un cittadino europeo dimenticare la lezione della storia del nostro continente e dei nostri padri. Una storia ricca di pagine gloriose ma anche di sofferenze e di orrori come quelli che evocavo poco fa. La risposta che trovo è quella della necessità di insistere sulla conoscenza e sul ricordo”. Il presidente dell’Assemblea Ue specifica: “Mi riferisco in particolare ai più giovani, che quella storia non l’hanno vissuta ma l’hanno appresa magari sui libri o in rete. È a loro che in questo momento desidero rivolgermi con particolare affetto perché è in loro che riponiamo le nostre speranze”.