Fatti

L'isolamento del Regno Unito dall'Europa comincia a farsi sentire nella vita quotidiana dei sudditi di Elisabetta. Mancano lavoratori nelle campagne, le esportazioni sono a rischio e il Covid peggiora la situazione. Catherine Gegout, docente di politica estera dell’Unione europea all’università di Nottingham, denuncia una “congiura del silenzio sugli svantaggi della Brexit"

Fa discutere la proposta di 12  dodici membri dell'Unione europea alla Commissione di Bruxelles di finanziare la costruzione di "protezioni" alle frontiere per respingere i migranti. Ciotti: "Frontiere invalicabili generano ingiustizie e guerre”. Foad Aodi: "Urge una legge europea"

Domani, 10 ottobre, l’Iraq torna alle urne, in anticipo di un anno, per rinnovare il Parlamento unicamerale. Si tratta di "un voto importante, necessario per garantire al Paese un governo stabile capace di dare al popolo un futuro solido e sicuro” dichiara al Sir il patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako. A pesare sulle elezioni il timore di brogli, la corruzione e il rischio astensione. La minoranza cristiana alle urne in ordine sparso.

Fra Strasburgo e Bruxelles stanno maturando alcune riforme per snellire i lavori dell'Assemblea comunitaria e per avvicinare i cittadini ai lavori dell'emiciclo. C’è, non di meno, la questione del funzionamento della “macchina parlamentare”: plenaria, commissioni, gruppi politici, Conferenza dei presidenti, bureau, questori… Funzionamento che nei mesi più acuti della pandemia è stato in parte garantito dal lavoro a distanza, cui sarà difficile ora rinunciare

Nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell'Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri. E’ la richiesta, contenuta in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue, avanzata dai ministri dell'Interno di 12 Paesi membri

Studio del Cnr su dati raccolti in 20 stati Ue in 20 anni, coinvolti oltre 300 mila studenti delle scuole superiori: tra i consumatori occasionali, depenalizzazione o restrizioni normative possono modificare il consumo, ma non tra gli utilizzatori frequenti a rischio dipendenza. L'importanza di "investire in politiche basate su evidenze scientifiche"