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“Rifiutando di conformarsi al meccanismo temporaneo di ricollocazione di richiedenti protezione internazionale, la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica ceca sono venute meno agli obblighi ad esse incombenti in forza del diritto dell’Unione”: è chiara la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. “Tali Stati membri – spiega una nota – non possono invocare né le loro responsabilità in materia di mantenimento dell’ordine pubblico e di salvaguardia della sicurezza interna né il presunto malfunzionamento del meccanismo di ricollocazione per sottrarsi all’esecuzione di tale meccanismo”.

Alcune testate continuano a stampare copie cartacee e le distribuiscono nei negozi ancora aperti, la maggior parte invece pubblica la versione digitale sul sito e punta sugli abbonamenti. Aldam (Insp): “I venditori sono rimasti senza un’importante fonte di guadagno, ma il problema non è solo economico: attraverso la vendita in strada queste persone uscivano dall’invisibilità”

Nell’ambito del programma “Non da soli” in risposta all’emergenza coronavirus, l’Organizzazione sta dotando tutti gli studenti delle scuole del progetto Fuoriclasse a Milano, Torino, Bari, Aprilia di tablet e connessioni internet. Lanciato oggi un programma webinar di formazione e tutoraggio sulla didattica a distanza in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca aperto a tutti i docenti, 1.500 quelli già iscritti.

Nel Paese del Sol Levante la notizia della benedizione Urbi et Orbi di Francesco sul sagrato di piazza San Pietro è corsa più sul tam tam delle comunicazioni informali tra fedeli che sui mass media. Mentre il Papa pregava, in Giappone erano già le due del mattino, eppure c'è chi era sveglio nel cuore della notte per pregare. Tra questi la famiglia Nakayama, a Tokyo, che spiega al Sir: "grazie a questo clima di intenso raccoglimento siamo riusciti ad entrare in questa liturgia e a sentirci in comunione spirituale con i fedeli di tante altre Nazioni".

I sintomi, l’ambulanza, il tampone: 48 ore per conoscere la propria sorte. Il racconto di un’esperienza in un ospedale romano: "Nell’aria dolore e tristezza, mescolata a timore. Quando anche solo il sospetto di Covid-19 arriva, ti priva subito di tutto. E ti lascia solo”

A due settimane dall’avvio crescono i numeri del progetto promosso dal Csv locale insieme a comune Caritas e diocesi per affrontare l’emergenza sanitaria; avviata anche la task force per gestire il milione di euro in arrivo per coprire i bisogni alimentari delle famiglie più bisognose

Sta per prendere avvio in Veneto una nuova sperimentazione per rafforzare la lotta al coronavirus, messa a punto dal professor Mario Plebani, del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dal professor Giuseppe Lippi, dell’Unità Operativa Complessa Laboratorio Analisi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

Guayaquil, la metropoli ecuadoriana di circa 3 milioni di abitanti, che sorge sulla costa del Pacifico, è diventata rapidamente il secondo grande focolaio del coronavirus in America Latina, dopo quello di San Paolo del Brasile: quasi 1.500 persone positive, sui 2mila totali del Paese e gran parte delle 58 persone morte finora. In tale situazione l’arcidiocesi sta giocando un ruolo fondamentale, lo racconta al Sir l’arcivescovo, mons. Luis Gerardo Cabrera Herrera