Riprendono i pranzi di "Aggiungi un posto a tavola". A tavola insieme per superare la paura
Oltre cento famiglie aprono le porte la domenica e ospitano migranti e richiedenti asilo. Le basi di Cona e Bagnoli sono chiuse, ma le relazioni rimangono e la proposta cresce. Il nuovo anno dell'associazione "Aggiungi un posto a tavola" inizia il 29 settembre in Prato della Valle per la festa del volontariato
Inizia domenica 29 settembre, in occasione della festa delle associazioni in Prato della Valle, il nuovo anno per l’associazione “Aggiungi un posto a tavola”, proprio in concomitanza con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. L’associazione nasce da un’idea semplice, e proprio perché semplice geniale: mettere insieme per il pranzo domenicale le famiglie padovane, ragazzi richiedenti asilo e persone sole. «Tutto è partito dalla Marcia della pace del gennaio 2018 – racconta Massimo Durello, tra i patroni dell’associazione – che si è svolta ad Agna per volontà del vescovo Claudio, perché qui c’era la ferita dei campi di Conetta e San Siro di Bagnoli. Questo evento è stato un successo straordinario, tanto che la gente si è domandata che cosa si potesse fare per mantenere vivo quello slancio».
L’intuizione è arrivata nella maniera più semplice: «Si è mangiato tutti insieme quel giorno: la cosa ha funzionato per cui si è ipotizzato di non mettere in piedi cose impegnative, ma di continuare con quello spirito di convivialità, aprendo anche le porte delle proprie case». Gli ingredienti per questa ricetta fin da subito si sono dimostrati semplicissimi: una famiglia, una casa, la disponibilità, segnalata all’associazione, di ospitare uno, due o tre ragazzi per il pranzo della prima domenica del mese. Tutto qui.
A testare l'idea hanno pensato alcune famiglie della zona: Agna, Pegolotte, Cona. «La proposta ha funzionato benissimo – racconta Durello – per noi era pochissimo, ma alcuni giovani delle basi si sono spinti a dire che quella domenica, per loro, era stata la più bella da quando erano arrivati in Italia. La cosa ci ha stupito positivamente ma, pensandoci bene, per molti questo pranzo è stata la prima possibilità in anni di sperimentare un po’ di calore familiare, di poter mangiare con posate vere e piatti di ceramica, di fare due parole con qualcuno al di fuori del loro centro».
La domenica passa in tranquillità: ci si dà un appuntamento per andare a prendere i giovani, si mangia, si chiacchiera, c’è chi invita i vicini per il pranzo o per il caffè, alcuni vanno a fare un giretto. Fin dai primi mesi la proposta è stata estesa alle persone sole o in difficoltà dei territori: è l’associazione “Aggiungi un posto a tavola” che mette insieme disponibilità ed esigenze. Attualmente sono più di cento le famiglie che ogni mese, o qualche volta nel corso dell’anno, aprono le porte di casa. «Ci ha dato una mano a partire e strutturare la proposta padre Lorenzo Snider: oggi si sono intrecciate storie da tutto il mondo, mamme con bambini, parrocchie e associazioni. Anche se gli aderenti sono soprattutto di Padova sud, la proposta si sta ampliando a macchia d’olio in territori più vasti».
Scintille che in alcuni casi hanno acceso grossi fuochi: «Alcune famiglie sono rimaste in contatto con i ragazzi e li hanno aiutati chi a prendere la patente, chi ad andare all’università, chi a trovare lavoro. Altre, invece, si sono aperte alle povertà del territorio».
Un modo intelligente per superare la paura
Il nuovo anno di “Aggiungi un posto a tavola” prende il via da un’occasione che più pubblica non si può: la festa del volontariato di domenica 29 settembre, in Prato della Valle. Si tratta di una scelta molto precisa perché la proposta, che già si sta diffondendo in tutto il Padovano, si espanda in tutto il territorio della Diocesi.
La giornata inizia alle 9.30 al Centro Antonianum di Prato della Valle con la messa, prosegue alle 10.30 con il dialogo e alle 12 con il pranzo a sacco. Ci sarà uno stand in Prato della Valle, accanto a quello di tantissime associazioni del territorio.
«Siamo contenti che la Festa coincida con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – dichiara il direttore di Caritas Padova don Luca Facco – ma tutto questo non riguarda solo i migranti, ma anche le famiglie che accolgono. “Aggiungi un posto a tavola” è un modo intelligente per superare la paura: in questo clima di diffidenza e ostilità il modo più efficace per vincere la diffidenza del diverso è incontrarlo. Incontrare un migrante dentro le mura della propria casa, starci assieme, permette di conoscerlo e di abbassare le nostre difese. E proprio la concretezza di questa soluzione ci ha permesso di diffonderla a macchia d’olio».
La presenza di “Aggiungi un posto a tavola” alla festa del volontariato è un modo non solo per aggregare nuove tavole domenicali e le rispettive famiglie al progetto, che oggi guarda anche verso le povertà dei territori, ma per permettere ai giovani migranti che sono entrati nei radar dell’associazione di conoscere, in Prato della Valle, altre opportunità e soluzioni di integrazione e sostegno.
«È una proposta piccola – ammette don Luca Facco – senza grandi iniziative o visibilità, ma che ha tratto forza proprio dal desiderio delle famiglie di vivere queste occasioni di incontro e condividere ciò che hanno di più prezioso: il loro calore umano».