Partecipazione da favorire. Riparte il cammino dopo la 50° Settimana sociale dei cattolici

Dopo la 50a Settimana sociale dei cattolici Individuate sette linee guida – nate dai giorni di Trieste, a luglio scorso – in attesa del documento finale redatto dal Comitato scientifico. C’è da lavorare, tutti

Partecipazione da favorire. Riparte il cammino dopo la 50° Settimana sociale dei cattolici

È quasi tempo di vendemmia anche per la “vigna” delle Settimane sociali dei cattolici in Italia: dopo una prima restituzione dell’appuntamento di luglio – la 50a edizione – sul tema “Al cuore della democrazia”, a inizio settembre, un’altra occasione di incontro prima della pubblicazione del documento finale redatto dal Comitato scientifico, verrà offerta a tutti online lunedì 16 settembre dalle 17.30 alle 19.30 da Fondazione Lanza, Focsiv (Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana) e Caritas italiana. La necessità di questi incontri si spiega solo con la voglia di continuare il cammino intrapreso a Trieste e di permettere alle Diocesi e alle mille realtà – tanti erano i delegati coinvolti – di poter iniziare fin da subito a organizzare i prossimi appuntamenti. Le prime sette linee guida rese disponibili dal Comitato riassumono il lavoro di quattro giorni di Settimane sociali, dei cosiddetti circle, i gruppetti di lavoro, in cui il metodo proposto dal prof. Giovanni Grandi ha diviso i delegati, sparigliando le carte con l’obiettivo di chiarire le idee a tutti. Dalle oltre 150 pagine di proposte, come spiegava don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, alcuni tratti emergono con una certa frequenza e sono quelli che riguardano in primo luogo i giovani e la formazione. C’è bisogno, per favorire la partecipazione, di offrire a tutti occasioni per esprimersi e strumenti per farlo in modo consapevole ridando così centralità ai percorsi di formazione sociale e politica. È sempre don Bignami a mettere nero su bianco i sette punti, le macroaree di intervento su cui i delegati alle Settimane sociali hanno esortato tutti a iniziare a lavorare: dialoghi sulle buone pratiche, piazze della democrazia, villaggi delle buone pratiche, laboratori della partecipazione, incontri per gli amministratori, consiglio comunale di ragazzi e ragazze ma anche la promozione delle comunità energetiche rinnovabili su cui tante realtà cattoliche si sono già attivate. Sette punti che, se non fanno un programma elettorale, quantomeno delineano un’agenda politica chiara che si regge sul contatto diretto con la realtà dei singoli territori. Queste sono, alla prova dei fatti, le buone pratiche: aziende, cooperative e associazioni attive e sensibili tanto alle necessità della base quanto a quei valori di partecipazione, democrazia e rispetto per le persone e l’ambiente a cui le Settimane sociali si sono ispirate. Piazze, villaggi e dialoghi sono la quintessenza del “modello Trieste”: mettere al centro dell’attenzione le esperienze, presentarle, discuterne insieme e restituire una proposta, una lezione utile alla comunità. Per quattro giorni i delegati hanno sperimentato questo metodo, replicando quanto già testato dai giovani nel corso di una due giorni primaverile a Roma. Ora la sfida è offrire a tutti l’opportunità di vivere appieno questa esperienza.

4° corso di ecologia integrale per le parrocchie

L’appuntamento online di lunedì 16 dalle 17.30 alle 19.30 – promosso da Fondazione Lanza, Focsiv e Caritas italiana – rappresenta anche l’inizio del 4° Corso nazionale di formazione per comunità e parrocchie verso l’ecologia integrale. Il corso vero e proprio, poi, si sviluppa – sempre online – dal 7 ottobre al 15 settembre. Info e iscrizioni: fondazionelanza.it, focsiv.it e caritas.it

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