Mandriola. Ritorno di una festa che mancava dal 2019
Mandriola dal 7 al 10 settembre festeggia san Giacomo Apostolo. Tavola rotonda su accoglienza e inclusione
«Una ripartenza innanzitutto». É questo che vuole essere la festa comunitaria – dal 7 al 10 settembre – della parrocchia di San Giacomo apostolo in Mandriola, ad Albignasego, per il parroco, don Stefano Margola. Era il 2019 l’ultima volta che questa comunità ha potuto vivere la sua sagra, poi a causa del Covid e successivamente per dei lavori di realizzazione di una nuova piazza per il quartiere, negli spazi normalmente utilizzati per questo appuntamento, non si è più potuta realizzare. La comunità, domenica 10 settembre durante la messa delle 10.30 celebrerà il suo patrono – che ricorrerebbe il 25 luglio ma per questioni organizzative viene ricordato la seconda domenica di settembre – e nell’occasione verrà festeggiato don Gianni Bocchese, collaboratore parrocchiale, per i 60 anni di ordinazione presbiterale. Nella stessa giornata alle 18 ci sarà poi un’interessante tavola rotonda dal titolo “Accoglienza ed inclusione. Cosa si può fare?”. Interverranno alcune persone impegnate in Diocesi sul tema dell’integrazione. L’argomento è stato scelto da un’equipe di una ventina di persone che si occupano di organizzare la festa parrocchiale.
«Ci è sembrata una questione importante da affrontare – spiega Fausto Palmarin, vicepresidente del Consiglio pastorale – constatiamo che anche tra i cristiani ci sono posizioni molto diverse rispetto allo straniero. A volte il rischio è di perdere di vista il messaggio evangelico che dovrebbe guidare i nostri valori anche su questa problematica. Nell’incontro ne parleremo con serenità». Per don Margola il tema dell’accoglienza è di grande attualità e per la comunità cristiana è «segno di quello che dovrebbe essere il suo stile». Il sacerdote, oltre a guidare la parrocchia di Mandriola dallo scorso anno, è parroco a Sant’Agostino di Albignasego; le due comunità stanno continuando un percorso di collaborazione, «mettendo in sinergia le risorse» conclude Fausto Palmarin.