«Liberate padre Gigi!». Lo striscione del Centro Missionario ricorda ai padovani
Uno striscione di fronte al Centro Missionario: «Liberate padre Gigi», per tenere viva l’attenzione dei padovani nei confronti di padre Pier Luigi Maccalli, negli anni ’90 in servizio alla SMA-NSA di Feriole, rapito in Niger lo scorso 17 settembre. Le parole del direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della missione, don Raffaele Gobbi.
Uno striscione è apparso ieri di fronte all’ingresso del Centro Missionario, in via Vescovado, a due passi dal Duomo. Sopra la mappa colorata del mondo, le parole, accorate: «Liberate padre Gigi!», il missionario della SMA rapito in Niger lo scorso 17 settembre.
Spiega la scelta don Raffaele Gobbi, Ufficio diocesano di pastorale della missione: «Non pochi animatori missionari della nostra diocesi hanno conosciuto ed apprezzato padre Pier Luigi Maccalli, che dal 1992 al 1998 ha fatto servizio pastorale nella comunità missionaria SMA-NSA di Feriole. Per questo come centro missionario diocesano abbiamo voluto testimoniare la nostra vicinanza alla sua congregazione e l'offerta delle nostre preghiere affiggendo all'esterno della sede del centro, presso Casa Pio X, uno striscione che invoca: "Liberate padre Gigi!"».
Don Raffaele ricorda: «Una delle sue lettere natalizie dalla missione in prima linea in Africa iniziava così: "Quante volte ho detto e predicato che Dio è imprevedibile. Ci sorprende ed è sempre nuovo. Ma stavolta mi ha completamente spiazzato! Mai e poi mai me lo sarei aspettato così sorprendente".
Davvero padre Gigi, come confidenzialmente veniva chiamato per la sua bella umanità, ora è alle prese con un modo tutto sorprendente di vivere la missione: testimoniare l'amore al nemico e la preghiera per il persecutore nella condizione di prigionia. E non vogliamo lasciarlo solo in questa sua testimonianza, in una situazione difficile, ma in cui si può fare una offerta di sé ancora più grande, umile e vera.
Padre Gigi, non ti dimentichiamo: ti vogliamo bene e ti siamo spiritualmente vicini!».