L’ispirazione catecumenale. La fatica di cambiare, ma... benedetta fatica
Quando si ha voglia di cambiare il presente abbiamo due possibilità: o si investe nel futuro, di sua natura incerto, oppure si guarda indietro, alle origini per trovare senso.
Credo che l’ispirazione avuta dal vescovo Mattiazzo, alla fine del suo mandato pastorale, di immettere la catechesi nel percorso catecumenale adulto, come nei primi secoli, sia stata per tutti una sorpresa illuminante. Il percorso coinvolge tutto il vissuto della persona e grazie ai tre sacramenti dell’iniziazione cristiana – battesimo, cresima ed eucaristia – introduce nel mistero di Cristo e della Chiesa, cioè fa diventare cristiani. È un cammino disteso nel tempo, scandito dall’ascolto della Parola di Dio, dalla celebrazione dei sacramenti e dalla testimonianza della carità, attraverso il quale la Chiesa genera i suoi figli e viene essa stessa generata. L’iniziazione cristiana si realizza non tanto conducendo ai sacramenti, ma “attraverso” i sacramenti. E recuperando l’unitarietà dei tre sacramenti – battesimo, cresima, eucaristia – che sgorgano dal mistero pasquale di Cristo, ponendo l’eucaristia al vertice del cammino di iniziazione cristiana. Il percorso è scandito dalla gradualità: evangelizzazione, discepolato e mistagogia, cadenzata da consegne, riti e celebrazioni dei sacramenti, diventano riscoperta del senso originante del battesimo. Finalmente in parrocchia cominciamo a dare la giusta importanza e collocazione alla veglia del sabato santo, come fonte e culmine della vita cristiana. Finalmente anche i genitori, tutti i genitori hanno la possibilità di riscoprire l’adultità cristiana attraverso l’accompagnamento parallelo dei loro figli verso l’iniziazione cristiana, adottando un metodo esperienziale e destrutturato. Credo che la fatica di cambiare rimanga notevole, ma benedetta questa fatica!
don Matteo Ragazzo
parroco di Ponte di Brenta