"Ite. Missa est". L'Eucaristia non si esaurisce nella celebrazione liturgica. È destinata alla vita
«Ite, andate» è un mandato esplicito da parte della Chiesa ai suoi fedeli per annunciare e testimoniare, nel quotidiano, che il Signore ha fatto bella la nostra vita
L’Eucaristia è il memoriale della Pasqua del Signore: memoriale non vuol dire un semplice ricordo, ma presenza reale del corpo e sangue del Signore Gesù. Questa è la nostra fede.
L’atto liturgico rende presente il mistero della Pasqua (passione, morte e risurrezione), ma attende ed esige di essere reso presente nella testimonianza con le parole e con il nostro stile di vita. Partecipare alla messa significa entrare in una realtà altra, in cose dell’altro mondo, del mondo di Dio. Tutta la persona ne è coinvolta, ma è attraverso la fede che ne percepiamo la ricchezza e l’importanza per la nostra vita.
È così che la nostra vita può e deve essere una messa, un’Eucaristia per gli altri. Diventiamo presenza di Cristo nel mondo rendendo presente l’opera di redenzione, dopo aver fatto esperienza noi stessi di redenzione nell’Eucaristia celebrata. Per questo la vita cristiana è una vita essenzialmente eucaristica, cioè una vita di amore che si dona volentieri e con gioia agli altri. In questo senso il cristiano diventa sorgente di pace.
Qualcuno ha detto: la messa comincia quando finisce. L’Eucaristia che si esaurisce nella celebrazione liturgica è un’Eucaristia truccata, incompleta: essa è destinata alla vita, per renderla più bella, più umanizzata, più divina. La celebrazione trova la sua pienezza nella vita.
Al termine della messa viene detto ai fedeli: «La messa è finita. Andate in pace» o espressioni simili. In realtà termina il rito liturgico, ma la messa deve continuare nella vita di ogni giorno. Quel Gesù che abbiamo incontrato ci ha comunicato il suo modo di pensare, di parlare, di amare, di vivere, ci ha donato, in una parola, il suo Spirito. Tutto questo per una vita rinnovata.
Per le strade delle nostre città o dei nostri paesi la gente non incontra Gesù come un giorno gli abitanti della Palestina, ma vede e incontra i cristiani che dalla Parola del Signore e dalla comunione con Lui, hanno qualcosa da dire e mostrare come la loro vita è cambiata, non per vantarsene ma per indicare cosa ha fatto e fa il Signore se lo accogliamo.
«Ite, andate» è un invito anzi un mandato esplicito da parte della chiesa ai suoi fedeli a ritornare nella famiglia, nelle comunità parrocchiali e religiose, nella società, nel mondo del lavoro per annunciare e testimoniare che il Signore ha fatto bella la nostra vita.
«Ite, andate». Quando il celebrante al termine dell’Eucaristia “ci manda”, ma non ci manda allo sbaraglio, è la forza dell’incontro con il Signore che ci sostiene nella missione di mostrare come vive il cristiano nel mondo d’oggi, che è possibile vivere da cristiani anche oggi. Lo mostriamo con il nostro atteggiamento sereno, coraggioso e fiducioso nonostante le difficoltà della vita. Continuerà tutto come prima nei nostri impegni quotidiani, ma qualcosa di nuovo deve apparire: una gioia più grande e più vera. Gesù ci accetta come siamo ma non ci lascia mai come siamo.
Da parte nostra allora si tratta di rivivere nei fatti, nelle opere il mistero celebrato.
don Carlo Tosetto
Corpus Domini: chiesa aperta 24 ore su 24
Nella chiesa del Corpus Domini a Padova, in via Santa Lucia 42, si tiene l’adorazione eucaristica perpetua 24 ore su 24. Per informazioni e adesioni: 393-2525853, www.adorazioneperpetuapd.it e pd.adorazioneperpetua@gmail.com