Elevazione musicale, 23 marzo in Cattedrale. Un piccolo contributo per prepararsi alla celebrazione del Triduo
Il coro San Prosdocimo propone, a cappella, brani di polifonica classica di Palestrina a De Victoria
Un’occasione per disporsi alla Pasqua. Questo vuole essere l’elevazione musicale proposta, come ogni anno, dalla cappella musicale della Cattedrale di Padova: il coro San Prosdocimo diretto dal maestro Alessio Randon. L’appuntamento con “In adoratione Crucis. Feria VI in Parasceve” – questo il titolo dell’appuntamento – è sabato 24 marzo alle 21 in Cattedrale a Padova. «Vengono eseguiti brani di polifonia romana classica del Cinquecento – spiega don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio diocesano per la liturgia – Due gli autori delle musiche eseguite a cappella dal coro San Prosdocimo: Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il più grande polifonista di tutti i tempi, e il suo discepolo Tomas Luis De Victoria (1548-1611). I testi eseguiti sono ancora oggi quelli del Venerdì Santo. Non è, quello proposto nell’elevazione musicale, canto che descrive la Passione del Signore, ma vera e propria esperienza liturgica». Con l’elevazione, il coro San Prosdocimo si propone «di dare un piccolo contributo alle persone che si preparano, nel Triduo, a celebrare la Salvezza. È un aiuto per irrobustire la fede. La musica – in questo caso eseguita a cappella – serve per evocare ciò che viene vissuto da Gesù nella Passione. È come se, per usare un’immagine, cogliessimo tutta la “forza” dei chiodi con cui viene crocifisso». Quella proposta questo sabato in Cattedrale «è una musica difficile, che chiede tanto impegno. Il coro San Prosdocimo sta lavorando da gennaio scorso sui brani di polifonia classica romanda Palestrina e De Victoria. I membri del coro – una settantina provenienti da diverse parrocchie della Diocesi di Padova – con costanza, e in un clima fraterno, si sono incontrati di settimana in settimana per far sì che l’elevazione prendesse forma. Questa famiglia – è così che viene vissuta – è composta di persone che, ciascuna nella propria comunità, celebreranno il Triduo pasquale. Anche loro, quindi, grazie a ciò che i brani musicali dell’elevazione susciteranno nei loro cuori, si prepareranno a vivere la Passione, morte e Risurrezione del Signore».