Don Danilo Povolo è ora tra le braccia del Padre
Don Danilo Povolo, nato il 3 agosto 1924 a Castagnero, è stato parroco di Pontecasale, Campagnola e Zugliano. Dal 2014 era ospite al Cenacolo di Montegalda, dove è mancato il 6 marzo 2019. Le esequie vengono celebrate dal Vicario generale sabato 9 marzo a Zugliano.
Don Danilo Povolo nasce il 3 agosto 1924 a Castegnero (VI). Stabilitasi la famiglia a Bastia di Rovolon, entra nel Seminario di Padova e vi rimane nonostante il successivo trasferimento della famiglia a Gallarate. L’ordinazione giunge il 4 luglio 1948. Viene inviato come cooperatore a Mortise e vi rimane fino all’autunno 1954, quando viene mandato per un anno a Chiesanuova. Nel settembre 1955 è cooperatore ad Arre e vi resta fino al maggio 1962, quando viene nominato dapprima vicario economo e poi parroco di Pontecasale. Nel 1968 è parroco di Campagnola e nel novembre del 1972 è arciprete a Zugliano, dove resta fino al settembre 1996. Successivamente è penitenziere nel Duomo di Thiene e coordinatore dell’attività missionaria della zona pedemontana. A fine 1998 si ritira a Gallarate, presso le due sorelle, dando una mano anche nella parrocchia di Madonna in Campagna. Nel 2014 chiede l’ospitalità del Cenacolo di Montegalda dove muore il 6 marzo 2019.
Don Danilo era uomo dal carattere forte e intelligente, arguto e caparbio, capace di dedizione, di generosità e di cuore grande. Pastoralmente determinato nel portare a termine quanto ritenuto opportuno, con mirabile costanza ed energia, si circondava di collaboratori adeguati che talvolta faticavano a tenere il passo. Non tollerava le chiacchere e non esprimeva commenti negativi sulle persone, così come essenziale era la sua predicazione e senza discorsi inutili. Qualche asperità del temperamento era anche seguita da gesti di grande umanità e cordialità, con i quali dimostrava di voler bene senza dirlo.
In particolare a Zugliano ha curato moltissimo la catechesi, la liturgia, il decoro della chiesa e le devozioni popolari. Visitava spesso gli ammalati, le famiglie e si prendeva cura delle vocazioni. Ha lasciato scritto diversi opuscoli di sapienza popolare ed era appassionato di storia locale. È degli anni ’70 l’impostazione del centro parrocchiale con le attività connesse, la scuola di musica e l’acquisto della Casa Alpina per i campi estivi. Don Danilo spaziava su diversi campi, ovunque ci fosse da imparare: lo studio dell’inglese, l’uso del computer, le missioni, l’ecumenismo, il dialogo: a questo proposito, va ricordato il suo sguardo a Oriente perché lo vedeva come il futuro delle missioni e qui si collocano i tanti viaggi in India per portare aiuti e offerte. Degli ultimi tempi sono alcune attenzioni verso la nuova missione diocesana in Etiopia. Una volta preso casa al Cenacolo, si è immerso nella preghiera, tenendo vivi la mente e gli interessi, in particolare attraverso l’ascolto di innumerevoli audiocassette.
Le esequie vengono celebrate dal Vicario generale sabato 9 marzo a Zugliano.