Don Andrea Stevanin riposa nell'abbraccio del Padre
Don Andrea è nato il 7 luglio 1939 a Campolongo sul Brenta e viene ordinato prete, con numerosi compagni, l’8 luglio 1962. Fino al 2016 era parroco moderatore dell’Unità Pastorale di Enego, Fosse e Stoner. I funerali saranno celebrati a Campolongo sul Brenta lunedì 11 marzo 2019.
Don Andrea nasce il 7 luglio 1939 a Campolongo sul Brenta e viene ordinato prete, con numerosi compagni, l’8 luglio 1962. I primi anni del suo ministero si svolgono a Padova: prima come vicerettore del Collegio Barbarigo (1962-1965), poi come cooperatore a Terranegra (1965-1967) e Ognissanti (1967-1968). Successivamente è nominato cooperatore a Lusiana (1968) e nell’autunno successivo è anche arciprete di Covalo. Nel 1973 è mandato a Campese, dove rimane fino al 1986, quando diventa parroco alla Conca di Thiene.
Alla Conca di Thiene spende le sue migliori energie di uomo e di prete, esprimendo al meglio le doti di creatività, laboriosità, intelligenza e generosità pastorale. Con uno stile definito «tosto, montanaro, ma vero, sincero, esplosivo», con la sua voce «forte, vigorosa, a tratti austera ma sempre paterna, protettiva e incoraggiante», diede subito esempio di essenzialità, curando l’educazione dei ragazzi, degli ambienti, della liturgia festosa, ma anche l’accompagnamento spirituale. «Il suo sorriso e la sua gioia di vivere davano un buon motivo per guardare sempre avanti con forza e fiducia». Don Andrea desiderava unire le persone, indirizzarle nel migliore dei modi, trovare la loro giusta collocazione, facendole crescere in una fede semplice, genuina e matura. Per loro ha coniato l’espressione: «Camminiamo Insieme per fare Chiesa». Sotto la sua guida, la parrocchia della Conca vive un forte periodo di crescita numerica e don Andrea è regista energico di tante attività: a lui si devono il completamento della nuova chiesa, la costruzione del patronato e molto altro.
Nel 2007, a 68 anni, diventa parroco moderatore dell’Unità Pastorale di Enego, Fosse e Stoner, in una situazione totalmente diversa sia per il contesto, sia per il nuovo ritmo di vita che l’età imponeva. Il ricordo che lascia è quello dell’umanità, della sua amabilità ed essenzialità. Lo stile di vita era semplice e tanto simile a quello della gente del posto, legato ai tempi tranquilli della terra, all’orto e a qualche animale (capitava già alla Conca), così come diventano essenziale la predicazione, concreta e immediata l’impostazione pastorale. Lo si ricorda sempre pronto a parlare con chiunque, accogliente, felice di conversare, non esigente e capace di una bontà d’animo che conquistava.
Alla conclusione del ministero per limiti di età, nel 2016, torna nella natìa Campolongo, prestandovi servizio di collaboratore anche per le comunità di Campese, San Nazario e Solagna. Nel dicembre 2018 aveva ottenuto ospitalità a Villa Gerosa di Bassano del Grappa dove la morte lo ha raggiunto il 7 marzo scorso.
I funerali saranno celebrati a Campolongo sul Brenta lunedì 11 marzo 2019.