Coronavirus. La diocesi. Mettersi al servizio in tempo di virus
«Mentre il nostro Paese è attraversato da un senso di fragilità diffusa a causa della delicata situazione sanitaria che sta vivendo, è richiesto a ognuno di noi un di più di impegno e un di più di carità».
Parte da qui l’invito – consegnando a ciascuno alcune idee semplici ma concrete – a “mettersi a servizio in tempo di virus” da parte di Caritas insieme agli Uffici di pastorale sociale e del lavoro, della famiglia, delle vocazioni e dei giovani.
«Da una parte, tutti siamo responsabili della diffusione o meno del contagio e in quanto cittadini abbiamo il dovere di adottare con convinzione, come famiglie e come comunità cristiane, le indicazioni che vengono dall’autorità civile. In questo momento siamo chiamati a vivere la carità intesa come amore per sé, per gli altri, per la collettività. D’altra parte, dobbiamo tenere presenti le conseguenze delle misure che stiamo mettendo in atto e gli effetti di tali misure sulle persone, soprattutto su quelle che hanno meno legami sociali e quindi faticano maggiormente a fronteggiare i problemi della vita. La carità allora, invece di chiuderci nella paura e nel sospetto, ci motiva ad aprire gli occhi sugli altri. Come muoversi dunque per far salve le indicazioni dell’autorità civile e nel contempo essere prossimi di qualcuno che vive momenti di fragilità?».
Ecco qualche suggerimento: il saluto gioviale a chiunque incontriamo (anche se restare a casa è prioritario); una telefonata quotidiana (vedi la campagna #ciaocomestai?); l’interessamento per una famiglia di vicini o conoscenti che faticano a coniugare figli e lavoro; pregare e far pregare per una situazione difficile che conosco bene; informarsi su altre situazioni vicine e lontane, accompagnandole con la preghiera.
#ciaocomestai? Una campagna a misura di tutti
Caritas Padova invita parroci e volontari a sollecitare le comunità, nel rispetto delle limitazioni vigenti, a partecipare alla campagna #ciaocomestai?, che suggerisce e invita a telefonare alle persone che vivono sole in modo da alleggerire la situazione in questo momento di limitazione di tutte le attività sociali.
Una telefonata è un modo per mantenere contatto e vicinanza. «È fondamentale – ricorda don Luca Facco, direttore di Caritas Padova – che ognuno si senta impegnato a telefonare a parenti, amici, vicini, in particolare persone sole, per continuare a far sentire a tutti il calore, l’attenzione e la vicinanza della comunità cristiana e l’amore del Signore che non ci lascia mai soli. Il “telefono allunga la vita”: attraverso una chiamata possiamo ascoltare e far giungere parole di vicinanza e speranza».