Cinque giorni per i sacerdoti "che cambiano servizio" a Villa Immacolata. È tempo di nuovi inizi
Dal 17 al 23 settembre torna la settimana dedicata ai preti in cambiamento. Saranno una trentina, accompagnati dal vescovo Claudio e dai vicari episcopali. Cinque giorni di sosta spirituale, verifica personale e progettazione a partire dalla Parola. Tanto tempo per condividere e raccontare se stessi.
Saranno più di trenta i sacerdoti che dal 17 al 23 settembre si ritroveranno alla casa di spiritualità diocesana di Villa Immacolata a Torreglia per una settimana di sosta spirituale, verifica del ministero e progettazione personale a partire dalla parola di Dio. Che cosa identifica questi pastori? Il fatto di attraversare la stagione del cambiamento: lasciato il servizio svolto fino a oggi, si apprestano a voltare pagina, mettendosi in gioco con nuove persone, nuove incombenze, situazioni inedite.
Ci saranno anzitutto i nuovi parroci che si apprestano a fare il loro ingresso nelle comunità che li attendono, ma non mancheranno nemmeno i nuovi direttori di uffici diocesani (missionario e pastorale dei giovani). Una menzione speciale per don Nicola Cauzzo, prete da tre mesi, alla sua prima nomina come vicario parrocchiale di Asiago. E poi altre categorie di sacerdoti: i quattro che lasciano per raggiunti limiti di età, ma continuano il loro ministero attivo, e i tre che prendono servizio ma provengono da altre diocesi o da congregazioni religiose. Del primo gruppo fanno parte don Lorenzo Gaiani che rimane a Conco non più da parroco, don Antonio Toigo diretto a Valstagna, don Renzo Rizzato che si stabilirà nel Thienese e don Silvano Isati (Arsego). Nel secondo ci sono don Giampietro Ravagnolo (padovano della diocesi di Alba) che entrerà a Conco, Rubbio e Fontanelle; padre Gino Masiero, sacramentino e collaboratore nelle comunità di Borgoricco; don Francesco Greco, di Brindisi-Ostuni, nuovo amministratore parrocchiale a Carrara Santo Stefano e responsabile pastorale di Cornegliana.
La proposta giunge quest’anno alla terza edizione e conferma le linee portanti degli altri anni: la fraternità tra sacerdoti, la presenza del vescovo Claudio e dei vicari episcopali a ricordare il sentire e il linguaggio comuni alla Chiesa di Padova in vista della pastorale ordinaria, e poi la lettura meditata degli Atti degli apostoli il mattino (una «memoria ecclesiale importante») e nel pomeriggio attività e incontri. Infine, il giuramento dei nuovi parroci alla presenza dei consigli pastorali delle comunità che li accoglieranno.
Il titolo scelto per la settimana è “Il seminatore uscì”, ripreso dalle tracce per il cammino pastorale 2018-19, ma senza completare il versetto evangelico. «Perché il seminatore non esce solo per seminare – spiega il vicario generale, mons. Giuliano Zatti – Uscì, il seminatore, andando altrove, cambiando il campo, ascoltando la vita e le stagioni. Sognò una seminagione abbondante e un raccolto buono. La proposta metterà al centro la dimensione personale del sacerdote – conclude il vicario – in relazione ai grandi temi della vita comunitaria. Ampio spazio verrà dato alla condivisione, alla narrazione di sé».
Nel programma, spiccano il laboratorio con don Andrea Peruffo, psicoterapeuta vicentino, sulla situazione umana del cambiamento e la conversazione con Giovanni Realdi su “L’orizzonte dell’evangelizzazione e i cambiamenti della parrocchia”. Giovedì 20, l’uscita a Barbarano Vicentino per conoscere meglio l’esperienza dei gruppi ministeriali in territorio berico e nel pomeriggio l’incontro con Reinhar Demetz, laico e responsabile della pastorale della diocesi di Bolzano-Bressanone.
Ai nuovi parroci un'icona che è anche un invito pastorale
Nell'immagine l'icona che verrà consegnata a tutti i nuovi parroci durante la settimana per i preti in cambiamento a villa Immacolata. «Custodisci ciò che ti è stato affidato», (dalla prima lettera di Paolo a Timoteo, 6,20) è l'augurio che l'apostolo di Tarso rivolge all'amico. È anche l'auspicio che la Chiesa di Padova invia a ogni nuovo pastore chiamato ad accompagnare una o più comunità.