Catecumenato. Il cammino non si è mai fermato, anzi...
Questo tempo difficile ha messo in luce i nervi scoperti delle nostre comunità cristiane: ha distrutto il tran tran dell’abitudine; ha diminuito la frequenza alle celebrazioni liturgiche e reso problematico anche il cammino dei catecumeni.
Nello stesso tempo, ha anche suscitato energie nuove. Questo ha richiesto che tutto fosse pensato e condiviso per agire con competenza e rispetto per gli altri. Quello che prima dei “tempi del Coronavirus” era normale non fare, adesso sta diventando straordinariamente normale fare.
L’Ufficio diocesano per il catecumenato, durante il tempo del confinamento nazionale, ha provveduto a inviare a tutti i catechisti i file vocali sul Credo, così da avere del materiale da inoltrare ai catecumeni e parlarne successivamente con degli incontri in videochiamata. Abbiamo incoraggiato i catechisti a rimanere vicini ai catecumeni, a continuare la catechesi, a lasciarsi stupire dalle possibilità che la tecnologia ci può offrire.
In queste chat per i catechisti, abbiamo inviato anche altre registrazioni vocali sui sacramenti, sui Vangeli della domenica, e stiamo ancora inoltrando il commento sistematico al Vangelo di Marco. Questo ci ha permesso di rimanere in contatto con i catechisti stessi e di poter celebrare l’unzione dei catecumeni a novembre.
Ogni parrocchia non ha smesso di essere un grembo pronto a generare: in tempo di pandemia abbiamo celebrato il Rito di ammissione al catecumenato per più di trenta adulti e anche il Rito della elezione per quasi quaranta persone, sia adulti che ragazzi, che hanno ricevuto i sacramenti a Pasqua. La situazione richiede una costante capacità di adattamento, richiede il “noi”, per progettare nuove forme di catechesi, collaborazione, condivisione e uscire arricchiti da questa pandemia.