Catechesi. Per non dimenticare da dove siamo partiti e perché
Uno sguardo ai fondamentali dell’attuale cammino di iniziazione cristiana avviato ufficialmente nell’anno pastorale 2013-14
Correva l’anno pastorale 2013-14 quando la nostra Diocesi iniziava ufficialmente il rinnovato cammino di Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, che è andato pian piano sostituendo il tradizionale “catechismo”. Non è stato un fulmine a ciel sereno: per anni ne abbiamo parlato, ci abbiamo riflettuto e pregato su, ne abbiamo discusso negli organismi sinodali diocesani e nei vicariati. Alla fine abbiamo deciso insieme questa avventura. E così pian piano le nostre parrocchie hanno accolto l’invito e iniziato a camminare insieme su questa strada. Migliaia di catechisti hanno cambiato il loro modo di stare con bambini e ragazzi; migliaia di adulti si sono messi in gioco per “imparare” a camminare insieme con i genitori, come compagni di viaggio.
In quest’anno pastorale appena iniziato vorremmo dedicare l’articolo di approfondimento di Speciale catechesi a riprendere in mano il percorso; non entreremo nei dettagli, ma guarderemo insieme ai fondamentali: la gradualità del percorso, il ruolo della comunità, l’importanza di lavorare in equipe, il coinvolgimento dei genitori, il rapporto con la liturgia...
Perché tutto questo? Perché col passare del tempo può capitare che ci si dimentichi da dove siamo partiti; magari si è sfuocato il perché di certe scelte, non ci si ricorda più che cosa ci ha spinto a cambiare e per quali motivi lo abbiamo fatto in tal modo. C’è un po’ il rischio del popolo di Israele nel deserto, quando di fronte alla fatica del viaggio ha cominciato a dire: perché non torniamo in Egitto, dove avevamo pane, carne e cipolle in abbondanza? Oggi sentiamo la stanchezza e la fatica di questo cammino che stiamo percorrendo insieme. Prima di fare scelte avventate, come tornare indietro, vogliamo fermarci e fare memoria dell’inizio del nostro viaggio.