Carlo e la vita piena d’amore: diventerà santo. Alla Difesa parla la mamma Antonia Salzano

Carlo Acutis diventerà santo: lo ha deciso papa Francesco dopo il riconoscimento di un secondo miracolo. La mamma: «Il segreto della felicità, per lui, era amare Dio e il prossimo».

Carlo e la vita piena d’amore: diventerà santo. Alla Difesa parla la mamma Antonia Salzano

Carlo Acutis diventerà santo. Lo ha deciso papa Francesco a fine maggio, riconoscendo il miracolo con il quale ha autorizzato il Dicastero per le cause dei santi a pubblicare un decreto di canonizzazione. Abbiamo incontrato qualche giorno fa a Roma la mamma di Carlo, Antonia Salzano. Qual è stato il primo pensiero quando ha saputo che Carlo diventerà santo? «Certamente è stata una grande notizia, ne siamo felici. Rappresenta un segno di speranza perché Carlo si è fatto santo oggi, ci dice che anche noi siamo chiamati a esserlo. Mi raccomando, la santità è per ognuno di noi, non è solo per padre Pio, Carlo Acutis, san Francesco d’Assisi, sant’Antonio di Padova. Tra l’altro Carlo era molto legato a sant’Antonio, era uno dei santi a cui si riferiva». Qual è stato l’ultimo miracolo riconosciuto a Carlo? «Il primo ha visto protagonista un bambino brasiliano con il pancreas deformato; le preghiere a Carlo hanno fatto sì che si sia riassestato perfettamente. Il secondo miracolo attribuitogli è quello testimoniato da una ragazza della Costa Rica, nata nel 2001, che si era trasferita per gli studi a Firenze. Nell’estate del 2022 era caduta dalla bicicletta e la sua vita era in bilico tra vita e morte, con possibili gravissime menomazioni (aveva un trauma cranico molto importante). Dalle sue condizioni disperate è uscita, grazie all’intercessione del beato invocato dalla mamma; ora sta per laurearsi». Carlo cercava di vivere una vita in pienezza, cosa pensava della felicità? «Diceva che il segreto della felicità è amare Dio e il prossimo. Dobbiamo essere amore, perché esserlo significa essere santi. E così non ci saranno più guerre, non più divisioni e tutti andranno d’accordo». Cosa percepiva dalla sua vita? «Sentivo che era speciale, perché la bontà, la generosità, l’amore che aveva per Dio erano straordinari. Già da bambino manifestava questo attaccamento al Signore, voleva sempre entrare nelle chiese, stare davanti alla croce». Quanto era importante per lui Assisi, dove ha chiesto di essere sepolto? «Molto, perché era devoto a san Francesco che era una grande anima eucaristica. Non scordiamoci che, come per san Francesco la forza è stata l’eucarestia, così lo è stata per Carlo, che chiamava “l’autostrada per il cielo”. Come san Francesco, Carlo ha vissuto la bontà, l’amore per i poveri, gli ultimi. Anche santa Chiara è stata per mio figlio un punto di riferimento cristiano, anch’essa era una donna eucaristica. Santa Chiara ha scacciato le truppe saracene con l’ostensorio; pensate che forza, che fede ha avuto questa donna. Carlo poi amava Assisi anche perché ne vedeva la bellezza, la pace».

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