Camminando e navigando "Sulla strada di San Francesco" verso l'incontro con il Papa
"Sulla strada di San Francesco": l'esperienza di "Per mille strade" proposta dall'ufficio di pastorale delle vocazioni e che si conclude oggi unisce le vie di terra a quelle dell'acqua. Dalle sorgenti del Sile - e della propria fede - all'Isola del deserto, sulle tracce di San Francesco d'Assisi.
Per secoli – se non millenni – le vie d’acqua hanno rappresentato le principali arterie di comunicazione e di commercio. È anche attraverso il mare e i fiumi che è arrivato in Occidente il messaggio di Cristo. Per questo, non stupisce che tra i tanti cammini proposti con “Per mille strade”, ve ne sia uno che si sviluppi principalmente per le vie acquatiche.
“Sulla strada di San Francesco” è l’esperienza promossa dall’ufficio diocesano per la pastorale delle vocazioni partita sabato 4 agosto da Casacorba di Vedelago e che si conclude oggi, giovedì 9 agosto, all’Isola del deserto, a Venezia. Un percorso a piedi ma con lunghi tratti in canoa canadese e in kayak lungo il fiume Sile, da Morgano all’Isola di San Francesco del Deserto nella laguna di Venezia.
All’esperienza prendono parte 25 ragazzi da parrocchie diverse. Un gruppo ben partecipe e coinvolto, capace di non sentire la fatica.
«Abbiamo cominciato insieme sabato – racconta don Silvano Trincanato – conoscendoci. Poi, domenica è cominciata la parte fondante del nostro campo, capace di unire l’aspetto naturalistico a quello spirituale e vocazionale, grazie all’aiuto della simbologia. Osservando le risorgive del Sile abbiamo approfondito anche la nostra vita spirituale, interrogandoci su quale sia la risorgiva della nostra vita spirituale grazie al brano biblico dell’incontro tra Gesù e la Samaritana».
«L'acqua del fiume Sile proviene da lontano», nota Luca, «"risorge" dopo aver percorso molta strada sotto il suolo, partendo dalla montagna, dove sgorga zampillando fresca. Un po' come la nostra fede, che stiamo scoprendo essere una sorgente d'acqua fresca e inesauribile, che zampilla continuamente dal nostro cuore. Proviene da lontano, ci è stata tramandata ed ha sicuramente trovato degli ostacoli, ma è qui, pronta a risorgere».
Dopo aver utilizzato la canoa canadese nella giornata di domenica, lunedì e martedì i giovani hanno pagaiato in kayak, per poi, mercoledì, salire in barca a motore per conoscere l’isola di San Francesco nel deserto.
«Per qualcuno – ammette don Silvano – mettersi in acqua è stata una bella sfida. Ma queste piccole vittorie sulle proprie paure e incertezze, superando la fatica, sono davvero belle e piacevoli».
«Questa esperienza – conclude Giulia – mi sta dando la possibilità di rimettere in discussione le mie certezze sulle scelte del futuro e della mia relazione affettiva per riconfermarle».