Azione Cattolica. Sentiamoci famiglia. Altra tappa del “viaggio” nelle linee programmatiche 2018-19
È il desiderio della rinata Ac di Giarre. Che dal 24 febbraio ha una presidenza parrocchiale composta tutta da giovani, a parte il presidente... Tanto l’entusiasmo e tanti i progetti
Tra gli ambiti in cui il consiglio diocesano ha tradotto il verbo “generare” – che sta al cuore delle linee programmatiche di quest’anno, Di una cosa sola c’è bisogno – c’è la parrocchia. E il verbo diventa così: generare... la comunità. Ma cosa significa per un’associazione parrocchiale, quella di Giarre, che è rinata dopo un periodo... di silenzio? «Per noi – spiega il presidente parrocchiale, Gianni Selmin – è quasi più un ri-generare, cioè riportare alla luce qualcosa che c’era. Persone, rapporti, esperienze... Come Ac vogliamo fare in modo che ciascuno viva la comunità parrocchiale come la propria famiglia».
A Giarre, parrocchia del vicariato di Abano, la storia dell’Ac si era fermata nel 2013. Per cinque anni è rimasta in silenzio. L’anno scorso, il giorno dopo la chiusura del Sinodo diocesano dei giovani, Alberto Levorin – un giovane – si è avvicinato a Gianni Selmin e gli ha detto: «Il vescovo ci ha chiesto di consegnare a un adulto significativo il testo conclusivo del Sinodo. Io l’ho portato a te». «La cosa mi ha molto commosso – confida Gianni – Così come la richiesta da parte del gruppo di giovani della parrocchia, animatori e catechisti, di accompagnarli nella loro formazione personale e al servizio. Il passo successivo è stata un’altra richiesta: “Abbiamo bisogno di identità. Abbiamo bisogno dell’Ac”. Alcuni dei giovani aderivano all’associazione in autonomia, anche se in parrocchia non c’era nulla. Erano legati all’esperienza dell’Acr che avevano vissuto da piccoli. Ricordavano che dopo di loro c’erano i giovanissimi da “raggiungere”. Questo avveniva nel 2013, quando l’Ac si è fermata. La loro nostalgia li ha portati a dirmi: “Abbiamo bisogno di un presidente. Ti diamo la nostra disponibilità”».
E così, condividendo tutto questo con il parroco, a Giarre è rinata l’Ac. Che conta oggi 61 soci: 14 ragazzi dell’Acr («anche se ancora non è partita la proposta»), 27 giovani e 20 adulti. «Abbiamo coinvolto la presidenza diocesana in questo percorso e a novembre 2018 c’è stato un incontro di presentazione con il presidente, Francesco Simoni. Poi c’è stata la festa dell’adesione, l’8 dicembre, e il 24 febbraio è nata la presidenza parrocchiale. A parte me... è composta tutta da giovani. Ci tengo a fare i loro nomi: Antonio Calcagnì, Alberto Levorin, Giulia Varotto e Diego Rinaldo. Sentiamo che per noi “generare”, il verbo che sta al cuore dell’anno associativo, vuol dire vivere questa esperienza con entusiasmo, corresponsabilità e collaborazione. Consapevoli, comunque, che non mancano le difficoltà».
La neonata presidenza parrocchiale di Giarre si è mossa fin da subito per organizzare una volta al mese un incontro “in stile Acr”, per tutti i ragazzi dell’iniziazione cristiana. «Abbiamo in mente anche i loro genitori. Quelli del post cresima, ad esempio, hanno chiesto di continuare a formarsi. Stesso desiderio anche dei 35-50enni... Ci stiamo lavorando».