Adorazione perpetua. La tenerezza del Padre è nutrimento per noi
"Crampi del cuore". C'è una fame che sentiamo quando ci scopriamo bisognosi di un senso profondo per la nostra esistenza, che va al di là dei “buchi” colmati dal cibo che assumiamo o dagli affetti che viviamo...
È un’esperienza che tutti facciamo, quella di avere fame. Fame di cibo, di alimenti concreti da ingerire. Si tratta di un’esperienza immediata, che non ha bisogno di riflessioni: è il nostro corpo a dirci che abbiamo fame. Ed è anche qualcosa di inevitabile: non possiamo scegliere di avere fame o no; al limite si può scegliere di non mangiare. Potrà sembrare scontato, ma tale dimensione di “carenza” ci rivela, come esseri umani, che la vita non la possediamo noi, che la riceviamo “da fuori”. Basta guardare un bambino appena nato: manifesta con sonori vagiti il suo bisogno di nutrimento; e la sua vita può continuare soltanto se c’è qualcuno che si prende cura di lui.
Questo dato così “fisico” e corporeo, può istruirci anche a proposito di una fame diversa, meno “urlante”; una fame che ci rivela, anch’essa, come da soli non possiamo darci vita. Questa fame ha bisogno di essere ascoltata; non si impone a forza di strilli, non si manifesta con i crampi allo stomaco. Si esprime, potremmo dire, con i “crampi del cuore”: è la fame che sentiamo quando ci scopriamo bisognosi di senso, di un senso profondo per la nostra esistenza, che va al di là dei “buchi” colmati dal cibo che prendiamo; che va al di là perfino degli affetti che riceviamo dalle persone che ci stanno attorno.
Certo, possiamo anche non dare credito a questa fame più misteriosa, eppure è difficile zittire quella voce sottile che, nel nostro spirito, continua a zampillare. Questa fame è un desiderio viscerale di essere guardati, di essere intercettati da uno sguardo fedelissimo e immensamente buono, in grado di farci sentire quanto siamo preziosi e amabili per qualcuno. E per quanto noi siamo amati e benvoluti dalle persone che ci circondano, facciamo tutti l’esperienza di come tali affetti, pure essenziali e quanto mai fondamentali, siano sottoposti alla fragilità, alla fluttuazione, richiamando in tal modo ancora di più il bisogno che ci abita: quello di un affetto che non possa mai venire meno e abbandonarci, un affetto indubitabile e pieno.
La tradizione spirituale cristiana riconosce in Dio la fonte di tale nutrimento sicuro. E la Sacra Scrittura, in mille modi, mostra come il Signore sia del tutto sbilanciato verso la sua creatura, per niente immobile e indifferente: crediamo in un Dio che con la passione smisurata di una madre si prende cura del suo bambino. La fede nasce quando sentiamo il nostro cuore attraversato dallo sguardo di questo Dio, uno sguardo che il Signore Gesù ci ha fatto assaporare dalla sorgente limpidissima della sua relazione con il Padre. Questa è sempre stata la passione di Gesù, il suo desiderio ardente: che anche noi scopriamo nella tenerezza del Padre il nutrimento che ci assicura, sin da subito, la gioia della vita eterna.
Antonio Ramina
rettore del seminario teologico Sant’Antonio dottore
24 ore su 24 nella chiesa del Corpus Domini
Nella chiesa del Corpus Domini a Padova, in via Santa Lucia 42, si tiene l’adorazione eucaristica perpetua 24 ore su 24. Per informazioni: 393-2525853 www.adorazioneperpetuapd.it, email pd.adorazioneperpetua@gmail.com
Apostolato della preghiera: aprile 2019
Intenzione universale del papa
Per i medici e il personale umanitario presenti in zone di guerra, che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri.
Intenzione dei vescovi
Perché con la sua Parola il Crocifisso-Risorto accenda nei cuori l’entusiasmo per la missione.
Intenzione per il clero
Cuore di Gesù, trafitto e ritornato a Vita risorta, colma della Tua Grazia il cuore dei Tuoi ministri, perché siano efficaci strumenti di speranza e di salvezza.
La Pia Opera delle Messe perpetue unisce gli iscritti, vivi e defunti, nella carità del suffragio e della intercessione della Chiesa. I benefici sono la celebrazione di una messa quotidiana e la recita del rosario. Per l’iscrizione, che è individuale e perpetua, si richiede un’offerta pari all’elemosina corrente di una messa. Il versamento per l’iscrizione può essere fatto: presso l’ufficio dell’Opera; sul c/c postale n. 146357; utilizzando l’Iban: IT03Y0760112100000000146357