Adorazione eucaristica. Custodi consapevoli del Creato e dei fratelli
L’Eucaristia, che racchiude il sacrificio della natura, dell’umanità e della divinità, ci porta a riconoscere le nostre fragilità, a benedire e rendere grazie a Dio e all’intera creazione
P roviamo a ricordare un episodio in cui abbiamo fatto l’esperienza di essere affamati: lo stomaco che brontola e lo sentiamo sempre più vuoto, le energie che mancano, la testa in stallo e l’umore che si altera; se è notte non si dorme e se è giorno non si riesce a essere operativi. Per noi in genere questi sono fatti eccezionali e troviamo presto qualcosa con cui sfamarci. Non è così per tutti: circa 24 mila persone nel mondo muoiono ogni giorno per fame o cause a essa correlate e tre quarti dei decessi sono bambini al di sotto dei cinque anni d’età. Mangiare più volte al giorno spesso toglie il disagio della fame prima ancora che ne sorga il bisogno. Riportare alla memoria il momento in cui abbiamo mangiato del cibo avendo fame, ci fa ricordare anche la gioia e la gratitudine che sorgono da tutto il nostro corpo: dalle viscere, alla testa e al cuore tutto si rallegra e riprende forza! Il cibo è sostegno alla vita di ogni essere vivente e, se il mangiare esprime la scelta di vivere, per noi il come e cosa mangiare esprime il modo di vivere. Come il cibo così la vita può essere addentata con voracità, oppure sbocconcellata, può essere trangugiata o gustata, assaporata in pienezza o sprecata, consumata in solitudine o condivisa... Se mi fermo a guardare come mangio scopro qualcosa di come vivo. Di fronte al cibo che alimenta la mia vita posso chiedermi quale vita sto sostenendo. Quel cibo, che è un dono non scontato, dà sostanza a una vita che mi interpella nella sua qualità. E il gusto mi apparecchia l’armonia dei sapori delle relazioni, l’amaro delle sconfitte, la dolcezza degli affetti, l’insipidezza delle illusioni, l’acidità degli affanni, la fragranza del senso... Così ringrazio per il cibo che è provvidenza alla mia vita, trasformandosi in energia per il mio corpo e mostrandomi i sapori della mia vita. Tra le mani e tra i denti ho il mio presente e la mia storia che assieme al nuovo boccone alimentano il futuro. E benedico! Come possiamo scegliere la modalità del nostro mangiare/vivere, così possiamo scegliere cosa mangiare/ di cosa vivere. Queste decisioni non incidono solo sulla nostra salute, ma anche su quella del Creato e dei fratelli. Il cibo contiene la natura e l’umanità; è frutto del sacrificio di un animale o di un vegetale e insieme frutto del sacrificio del lavoro delle persone; ogni frammento di cibo contiene il sacrificio di vite donate; è un amoroso scambio di vite intrecciate di gratitudine dove la morte è visibilmente condizione necessaria alla vita nuova. E rendo grazie! Mentre prendo coscienza del sacrificio che si sta consumando, mi sento sempre più parte integrante della creazione e con la gratitudine cresce il desiderio di donarsi per custodire il creato e i fratelli. Il cibo non sempre è frutto della terra e del lavoro delle persone, è spesso prodotto dello sfruttamento della natura, degli animali e delle persone, impasto di lacrime e inquinanti, ferita su schiene di schiavi e dentro zolle di terre rubate ai poveri. La mancanza di cibo è morte nelle terre inquinate, nelle terre inaridite e in quelle alluvionate dai cambiamenti climatici. E chiedo perdono! Ogni cibo che trova spazio nella nostra bocca, fa spazio a domande di senso e chiede parole di giustizia; quello stesso cibo, che dà energia al nostro corpo, urge la forza di gesti di fraternità nei confronti della creazione e dell’umanità. Così l’Eucaristia, cibo che racchiude il sacrificio della natura, dell’umanità e della divinità, ci porta a riconoscere le nostre fragilità, a benedire e rendere grazie a Dio e all’intera creazione: provvidenza di un sacrificio che apre alla speranza di una vita nuova. Frutto della terra e del nostro lavoro diventa per noi cibo di vita eterna e spalanca dentro di noi domande di senso, mette sulle nostre labbra parole di giustizia e verità, dona vigore alle nostre scelte d’amore, che ci rendono credibili custodi del Creato e dei fratelli.
Rete mondiale di preghiera per il papa: ottobre
Intenzione di preghiera del papa
Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la partecipazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici.
Intenzione dei vescovi
Preghiamo affinché la preghiera diventi per tutti i battezzati tempo fecondo per l’incontro tra fratelli nel cuore di Dio.
Intenzione di preghiera per il clero
Cuore di Gesù, missionario dell’amore, sostieni tutti i tuoi ministri, perché possano essere missionari in ogni parte del mondo di senso e speranza.
suor Francesca Fiorese
Responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro