Sinodo per l’Amazzonia: documento finale, introdurre “peccato ecologico” e “creare ministeri speciali per la cura della casa comune”
“Definire il peccato ecologico come un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente”.
È una delle proposte del documento finale del Sinodo per l’Amazzonia, in cui si spiega che il peccato ecologico “è un peccato contro le generazioni future e si manifesta in atti e abitudini di inquinamento e distruzione dell’armonia dell’ambiente, trasgressioni contro i principi di interdipendenza e rottura delle reti di solidarietà tra le creature e contro la virtù della giustizia”.
Nel numero 82, si propone inoltre di “creare ministeri speciali per la cura della ‘casa comune’ e la promozione dell’ecologia integrale a livello parrocchiale e in ogni giurisdizione ecclesiastica, che abbiano tra le loro funzioni la cura del territorio e delle acque, nonché la promozione dell’enciclica Laudato si'”.
“Come modo per riparare il debito ecologico che i Paesi hanno con l’Amazzonia”, i padri sinodali propongono infine “la creazione di un fondo mondiale per coprire parte dei bilanci della comunità presenti in Amazzonia che promuovono il loro sviluppo integrale e autosostenibile e, quindi, anche per proteggerle dal desiderio predatorio di aziende nazionali e multinazionali di estrarre le loro risorse naturali”. Non mancano, nel testo, consigli dettagliati e concreti in materia di ecologia e sostenibilità ambientale, come adottare “ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e l’uso della plastica modificando le nostre abitudini alimentari con stili di vita più sobri”.