Politica: padre Occhetta, “vocazione è scoprire non tanto come e per cosa fare politica, ma ‘per chi’ farla”
“La vocazione politica è scoprire non tanto come e per cosa fare politica, ma ‘per chi’ farla”. Lo scrive il gesuita padre Francesco Occhetta sul numero in uscita di “Vita pastorale”.
Occhetta, che fa parte del collegio degli scrittori de La Civiltà Cattolica, si sofferma a riflettere sui “cattolici democratici”, a cui ha fatto riferimento lo scorso 5 novembre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, commemorando Benigno Zaccagnini.
“Nella storia del dopoguerra – scrive p. Occhetta – i cattolici democratici, definiti anche ‘i figli maturi del Concilio Vaticano II’, sono stati fra i più coerenti interpreti di una visione costituzionale che ricomponeva politicamente gli obiettivi delle rivoluzioni liberali e democratiche della fine del Settecento con quelli del movimento dei lavoratori sviluppatosi nell’Ottocento fino alla prima metà del Novecento”.
Un filone politico, il loro, da cui “è nata la struttura dei diritti civili, politici e sociali, il pluralismo e l’organizzazione dei poteri fondata su un’idea di democrazia partecipativa, intesa come strumento di una società autonoma e attiva”. “Per i cattolici democratici – sottolinea il gesuita – la democrazia è come un bene fragile da custodire, il luogo di ricomposizione degli interessi attraverso il radicamento territoriale, la rappresentatività sociale, l’elaborazione culturale e la partecipazione attiva”. Elemento distintivo del cattolicesimo democratico è la mediazione politica.
“Non deve stupire – evidenzia p. Occhetta – se i cattolici democratici svolgono in politica una funzione di lievito più che di massa. Questa presenza culturalmente rilevante, anche se numericamente esigua, è stata quella che, più di ogni altra, ha pagato la coerenza delle scelte compiute, con il sacrificio di alcuni suoi componenti: Moro nel 1978, Vittorio Bachelet e Piersanti Mattarella nel 1980”.
“Mitezza e cultura, servizio e sobrietà, ecco cosa deve riscoprire la politica se vuole ritrovare la fiducia – conclude p. Occhetta –. Alla società il cattolico non fornisce collateralismo al potere, ma lievito e servizio al popolo”.