Migranti: card. Tagle, “nei confronti dei ‘forzati’ ci può essere un movimento missionario”
Come si vince la paura dei migranti? “Imparando a vedere nel migrante una persona”. Lo ha detto il card. Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e presidente di Caritas Internationalis, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a chiusura della campagna di Caritas Internationalis “Share the journey – Condividiamo il viaggio”.
Interpellato sulla situazione delle Filippine, Tale ha commentato: “La Chiesa è una minoranza in molte parti dell’Asia, ma è capace di tenere insieme la popolazione, soprattutto attraverso l’educazione e le scuole. Attraverso il sistema educativo, gli ospedali, i servizi sociali, la presenza della Caritas la Chiesa è uno spazio per i bambini dei rifugiati, per i bambini separati dai genitori…”.
“I migranti nelle Filippine si sentono parte della Chiesa, partecipano ai riti”, ha rivelato il cardinale, secondo il quale “quello nei confronti dei migranti forzati, vittime di povertà e di ingiustizia sociali, può essere un movimento missionario e di evangelizzazione in molti parti d’Europa, Medio Oriente e Asia. Come ho raccontato, mio nonno è stato un migrante dalla Cina alle Filippine. Non avrebbe mai immaginato di aver un nipote cardinale”. “Il migrante che voi rifiutate potrebbe essere il nonno di un cardinale”, ha scherzato Tagle. La campagna internazionale di Caritas Internationalis “Share the journey – Condividiamo il viaggio” è un’iniziativa globale di solidarietà con i migranti, i rifugiati e gli sfollati interni. L’obiettivo è quello di “creare spazi e opportunità affinché i migranti, i rifugiati e le comunità locali si incontrino, promuovendo una cultura di sostegno e mutua comprensione”.
130 le iniziative portate avanti in questi 4 anni, da 162 Caritas nazionali che operano in tutto il mondo. La campagna è stata anche sostenuta da altre organizzazioni, come la Fao e l’Unhcr.