Giubileo 2025. Il ritorno di Giovanni Paolo II a Corviale
In occasione dell'Anno Santo, le reliquie di San Giovanni Paolo II stanno visitando alcune parrocchie romane; tra queste anche quella di Corviale ed è quasi un ritorno, ricordando la visita che il Papa santo fece proprio qui a San Paolo della Croce, il 1° marzo del 1992
In occasione del Giubileo, le reliquie di San Giovanni Paolo II stanno visitando alcune parrocchie romane; tra queste anche quella di Corviale ed è quasi un ritorno, ricordando la visita che il Papa del grande Giubileo del 2000 fece proprio qui a San Paolo della Croce, il 1° marzo del 1992. Abbiamo chiesto al parroco, don Roberto Cassano, il significato di questo segno che è arrivato in parrocchia, quasi un ponte tra il Giubileo del 2000 e quello attuale. “È un’unione di questi grandi Giubilei; Giovanni Paolo II in qualche maniera ci sta dicendo che non è una cosa diversa da quello che stiamo facendo adesso ed è anche uno stimolo, un incentivo spirituale, a voler vivere pienamente il Giubileo del 2025 più e meglio di quello del 2000”.
Il 1° marzo 1992 Giovanni Paolo II visitò questa parrocchia di Corviale; è quasi un ritorno. Che segno ha lasciato questo grande Papa nella Chiesa di Roma?
Credo che sia il Papa più amato dai romani, soprattutto perché l’hanno conosciuto; in particolare in questa parrocchia è voluto molto bene, è ricordato tantissimo e dunque è molto bello avere tra di noi le sue reliquie, quasi a vedere un ritorno – anche se in forma diversa – del vescovo di Roma dell’epoca.
Che segno sono oggi le reliquie, nella Chiesa, nella devozione popolare? Il popolo di Dio è ancora attaccato alle reliquie?
Al popolo che vive la fede in maniera schietta, semplice e sincera, sì; quelli che hanno la fede un po’ troppo intellettuale, no. Il senso delle reliquie ce l’hanno ancora le persone semplici, umili, che abbiamo qui in parrocchia. Le reliquie hanno un significato molto importante per il Cristianesimo perché ci vogliono ricordare il legame che noi abbiamo con la Chiesa trionfante: noi non siamo Chiesa solo su questa terra ma siamo uniti ai nostri fratelli e sorelle che ci hanno preceduto. Le reliquie sono di coloro che sono già in Paradiso. È importante vivere dunque questo legame ed essere consapevoli che sia una cosa vera: gli esorcisti, per esempio, usano anche le reliquie per avere con loro la presenza dei santi in quei momenti di preghiera e attestano che nel momento in cui un posseduto viene in contatto con una reliquia, schizza, e allora vuol dire che c’è qualcosa di vero, di sovrannaturale.
Sono molte le persone della parrocchia, presenti in chiesa, che già 33 anni fa poterono incontrare Giovanni Paolo II nella sua visita a Corviale. Tra loro, il diacono di San Paolo della Croce, don Girolamo:
“Ricordo tanta emozione, l’abbiamo accolto con tanto amore. Quando entrò in chiesa trovò un percorso segnato dal servizio d’ordine fino all’altare con delle transenne in corda, lui le scavalcò per raggiungere gli ammalati, coloro che erano sulla sedia a rotelle. Io a quei tempi ero catechista e come presidente del Consiglio pastorale ho potuto incontrarlo da vicino in una sala, insieme ad altri 15 operatori parrocchiali; lessi una lettera di accoglienza. Quando uscì dalla chiesa, guardando il palazzo di Corviale disse: ‘Saluto l’arcipalazzo'”.
Questo è quasi un ponte tra il Papa del Grande Giubileo del 2000 e il Giubileo attuale. La parrocchia di Corviale è stata in quel tempo in prima fila nell’accoglienza dei giovani pellegrini, che esperienza ricordi di quel Giubileo del 2000?
Abbiamo ospitato tanti giovani fornendo loro accoglienza e ristoro e da quel Giubileo è nata poi la missione cittadina: siamo andati nelle famiglie a due a due, come i discepoli a portare il Vangelo. È stata una bella esperienza sia ospitare tante culture differenti sia questa missione nelle famiglie che ha aperto la parrocchia al quartiere.
Don Roberto Cassano, nella celebrazione eucaristica che ha concluso il momento di preghiera al cospetto delle reliquie di San Giovanni Paolo II, ha indossato la casula che il Santo Padre indossò nella sua visita a Corviale, a suggellare questo incontro con un altro segno che lega questa comunità ad un pontefice che ha lasciato un impronta indelebile nella Chiesa e nella storia.
Mauro Monti