Giornata mondiale poveri. Frati minori: a Francavilla Fontana la reliquia del sangue di San Francesco
Diversi gli eventi in programma che coinvolgeranno nei prossimi giorni non solo religiosi e laici, ma anche istituzioni e forze dell’ordine
Arrivata dal santuario de La Verna, in provincia di Arezzo, dove San Francesco ricevette il dono delle stimmate 800 fa, la reliquia con il sangue del santo di Assisi è in peregrinatio, dallo scorso 28 ottobre, in Salento e in territori limitrofi. Ospitata in conventi, parrocchie, ospedali, case di riposo e carceri, “costituisce una grazia”, spiega fra Milko Gigante, vicario e animatore vocazionale della Provincia dei Frati Minori di Lecce e responsabile dell’iniziativa, soprattutto alla luce del periodo storico in cui stiamo vivendo, profondamente segnato da guerre e lacerazioni.
“L’evento delle stimmate, che Francesco, patrono della pace e di Italia, vive come momento di rinascita, ci ricorda il passaggio dalla fatica, dal dolore, dalla debolezza alla risurrezione”.
Sabato 16 e domenica 17 novembre, data emblematica, perché non solo si celebra l’ottava Giornata mondiale dei poveri, ma si fa anche memoria di Santa Elisabetta d’Ungheria, patrona dei poveri e del Terz’ordine francescano, la reliquia, che lascerà il Salento a fine novembre, farà tappa a Francavilla Fontana, cittadina in provincia di Brindisi, nel territorio della diocesi di Oria, ricca di chiese antichissime e in cui sopravvivono tuttora tradizioni religiose secolari. Ad accoglierla i Frati Minori del Convento “Maria SS. della Croce”, guidato da fra Giancarlo Greco, entusiasta per la coincidenza “provvidenziale” dell’arrivo del sangue di San Francesco proprio nella festa di Santa Elisabetta, prima canonizzata dopo la morte di San Francesco.
“Il sangue è segno della vita – racconta -, la visita di frate Francesco in mezzo a noi dona vitalità al nostro carisma. Lui ci insegna a vivere il Vangelo, a essere frati della gente, come sottolinea Papa Francesco. Lo facciamo da anni: con la mensa dei poveri e la dispensa solidale aiutiamo tantissime famiglie. Siamo presenti vivendo l’amore, la carità, verso la nostra città proprio sull’esempio di Elisabetta, donna dinamica e contemplativa, e di Francesco che ha vissuto dalla preghiera all’azione, dall’azione alla preghiera”.
Così, anche l’arrivo della reliquia del sangue di San Francesco e le celebrazioni di preparazione che avranno inizio già oggi, 14 novembre, costituiscono un significativo tassello della lunga storia del santuario Maria SS. della Croce il quale, meta di pellegrinaggi fin dall’antichità, custodisce al suo interno tesori dal valore inestimabile, come l’icona bizantina di Santa Maria della Croce, risalente al XIII secolo, posta sull’altare maggiore, e il coro ligneo del ‘700. “Siamo qui dal 1500 – ricorda fra Giancarlo -, in questi secoli tanti i frati che hanno vissuto in questo luogo, si sono formati, hanno camminato nei consigli evangelici e nella regola di San Francesco. Basti leggere le cronache interne degli archivi del Convento. Inoltre, abbiamo un museo dove conserviamo opere e suppellettili che ci rimandano a quello che è stato”. E, prosegue il religioso, “adesso ci siamo noi: io, parroco e responsabile della comunità, padre Guido, il più anziano con i suoi 85 anni, padre Agostino e i giovani fra Bruno, novello sacerdote, e fra Giuseppe. Siamo il presente che costruisce il futuro di carità francescana. Non spettatori di un cambiamento, ma desiderosi di portare la novità con tutto il nostro essere. Ed è quello che chiediamo anche ai laici: essere protagonisti. Ma per farlo, in questo momento di crisi e di povertà, non solo materiale,
è necessario prendersi cura anche della vita spirituale, proprio come i nostri santi: Francesco, non uomo che prega, ma uomo fatto preghiera ed Elisabetta, donna attiva, che allestisce l’ospedale per i poveri, che rimbocca le coperte, che vende tutto per aiutare gli altri, ma mai senza contemplare Dio”.
Diversi gli eventi in programma che coinvolgeranno nei prossimi giorni non solo religiosi e laici, ma anche istituzioni e forze dell’ordine. “Partiremo dal ricordare alcuni aspetti molto belli della vita di Santa Elisabetta. Ci prepareremo in questo modo ad accogliere la reliquia che sabato 16 partirà dalla caserma del comando dei carabinieri di Francavilla Fontana, guidato da Alessandro Genovese, il quale proprio lo scorso anno ha acceso la lampada della pace di fronte al simulacro di San Francesco. Dopo la celebrazione eucaristica ci sarà la marcia della pace, che dobbiamo non solo ‘costruire’, infatti, ma anche annunciare facendoci messaggeri. Ed è bello che dopo che aver accolto Gesù nell’Eucaristia, portiamo Lui, che è pace, proprio lungo la strada che è dedicata a San Francesco, dove il sindaco, Antonello Denuzzo, affiderà alla città il suo messaggio di pace e fraternità”. Domenica 17, invece, conclude fra Greco,
“i momenti più belli saranno l’incontro con i bambini, a cui spiegheremo l’importanza della cura del Creato, proprio sull’esempio di San Francesco, e la condivisione dei pasti con la comunità e con i più bisognosi. Tutte tappe significative che il Signore scrive nelle pagine della nostra storia”.
Valeria De Simone