Cos’è la “grazia” in teologia? La grazia, in ogni caso, non è merito dell'uomo, ma è sempre un dono gratuito di Dio
Dio non costringe mai una persona a ricevere la grazia o a compiere il bene; al contrario, l'uomo deve accoglierla liberamente
Nella teologia la grazia è un dono gratuito di Dio che ha il potere di trasformare l’anima umana, elevandola e rendendola capace di vivere secondo la volontà divina. Si tratta di un aiuto soprannaturale che Dio concede agli uomini per poter rispondere al suo amore, superare il peccato e vivere una vita santa.
Esistono due principali forme di grazia: la grazia santificante e la grazia attuale.
La prima è quella che, una volta ricevuta, rende l’anima giusta davanti a Dio. Questa grazia è stabile e permanente, ed è ciò che permette alla persona di partecipare alla vita divina. Si riceve, ad esempio, attraverso i sacramenti, come il Battesimo, che cancella il peccato originale, o l’Eucaristia, che nutre la vita spirituale.
La grazia attuale è un aiuto temporaneo che Dio offre per ispirare, rafforzare e orientare l’azione umana verso il bene. Questa grazia è momentanea e interviene per aiutare una persona a compiere un atto specifico che risponde alla volontà di Dio, come la scelta di compiere una buona azione o evitare il peccato.
La grazia, in ogni caso, non è merito dell’uomo, ma è sempre un dono gratuito di Dio. Questo concetto è centrale, perché evidenzia che la salvezza e la capacità di vivere secondo i comandamenti divini non dipendono esclusivamente dagli sforzi umani, ma dalla generosità di Dio che, in Cristo, offre la salvezza a tutti. La grazia è quindi vista come una forza che opera nella vita del credente, non solo per giustificarlo, ma anche per santificarlo, cioè per renderlo sempre più conforme alla natura di Dio e al suo progetto di amore e di salvezza per l’umanità. La grazia attuale è necessaria anche per ogni buona azione che viene compiuta, perché senza l’aiuto divino, l’uomo non sarebbe in grado di fare il bene in modo completo. In alcune posizioni teologiche moderne, si parla anche di due tipi di grazia che si riflettono nella cooperazione tra la libertà umana e l’azione divina. La grazia cooperante è quella che fa agire direttamente Dio (ad esempio, quando una persona non può fare nulla per salvarsi senza l’intervento divino) e la grazia collaborante invece si riferisce alla risposta dell’uomo, quando, tramite la sua libertà, collabora con la grazia di Dio, accettando o rifiutando il dono che gli viene offerto. Un punto molto importante per la teologia è che la grazia non annulla la libertà dell’uomo, ma la realizza pienamente. Dio non costringe mai una persona a ricevere la grazia o a compiere il bene; al contrario, l’uomo deve accoglierla liberamente. Si potrebbe dire che la grazia “aumenta” la libertà dell’uomo, dandogli la possibilità di vivere veramente secondo la volontà di Dio. È un po’ come se la grazia fosse il “potenziale” che rende possibile una risposta libera e piena al dono di Dio. La grazia è anche il mezzo attraverso cui Dio supera il peccato. Quando una persona vive in peccato mortale (un peccato grave che separa l’anima da Dio), la grazia santificante viene perduta. Tuttavia, attraverso il sacramento della Riconciliazione, la grazia può essere restituita, e l’anima viene restaurata nel suo stato di giustizia. Il peccato, in effetti, danneggia la capacità dell’uomo di accogliere la grazia, ma Dio offre sempre una nuova possibilità di essere “guariti” e riconciliati con Lui. Infine, il concetto di grazia non è solo legato al perdono o alla salvezza, ma anche all’amore gratuito di Dio. La grazia è una manifestazione concreta dell’amore incondizionato di Dio per l’uomo. Non è qualcosa che l’uomo “merita” o “compra”, ma è un dono che proviene dall’amore di Dio per tutta l’umanità, attraverso Gesù Cristo, che, secondo la fede è l’incarnazione della grazia stessa. La grazia è ciò che permette all’uomo di rispondere all’amore di Dio, di superare le difficoltà del peccato, e di vivere in comunione con Lui. Non è una “forza” impersonale, ma è la presenza di Dio stesso che agisce dentro e fuori di noi, sempre nel rispetto della nostra libertà.
Paolo Morocutti