Il card. Matteo Maria Zuppi è stato nominato presidente. Sono le parole chiave del messaggio del card. Bassetti, il predecessore, che mons. Zuppi sente anche al cuore del suo mandato. Le prime parole: «Restiamo uniti nella sinodalità, nella comunione e nella preghiera»
Chiesa nel mondo
“Vivere in obbedienza del primato, nella collegialità e nella sinodalità. Sono queste le tre dinamiche che mi accompagnano e di cui mi sento tanto responsabile”.
Associazione WeCa: “Cardinale Zuppi promotore di una comunicazione di incontro, ascolto e comunione”
Al Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, nominato da Papa Francesco, questa mattina, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), l’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WECA) desidera esprimere il più vivo augurio per il cammino alla guida della Chiesa italiana con il tratto umano, sapiente e pastorale che, da sempre, accompagnano ogni suo passo in una comunicazione promossa in continuo spirito di incontro, ascolto e comunione.
Ottavo tutorial WeCa in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Con Claudia Di Lorenzi, Ufficio Stampa del Dicastero Vaticano
Dalle parole pronunciate appena eletto arcivescovo di Bologna a quelle di questi giorni, dedicate al dramma della guerra e all'urgenza della pace. Ecco alcuni stralci del "sentire ecclesiale" del nuovo presidente della Cei, il card. Matteo Maria Zuppi, che succede al card. Gualtiero Bassetti
“Questi anni mi hanno rafforzato nella convinzione dell’importanza della Cei e in particolare di questa nostra Assemblea. Si tratta di due luoghi in cui si esprime concretamente, anche se a titolo diverso, la comunione e la collaborazione tra di noi vescovi”.
Una “narrativa cristiana” su Gerusalemme per ribadire il diritto di cittadinanza della comunità cristiana: a rivendicarla è il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, in una intervista rilasciata al Sir a margine dell’incontro con i vescovi dell’Holy Land Coordination (Hlc) che da sabato 21 maggio, sono a Gerusalemme per la loro annuale visita di solidarietà. Tema dell’Hlc 2022 è “Gerusalemme, luogo dell'anima - Una madre che ci educa e ci fa crescere"
Papa Francesco ha nominato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana.
Il responsabile della struttura della Conferenza episcopale siciliana racconta al Sir l'impegno dopo due anni di attività: "Segno concreto al servizio dei più piccoli"
“Mai più la guerra! Lo ripetiamo oggi davanti a ciò che accade in Ucraina, e proteggiamo il sogno di pace della gente, il sacro diritto dei popoli alla pace”.
A pochi chilometri da Faenza, nel cuore delle colline di Castel Raniero, si trova Terra condivisa, un orto dove si coltivano soluzioni all’emarginazione e alla disoccupazione. È un progetto di agricoltura sociale, promosso dalla Caritas di Faenza-Modigliana, destinato a persone svantaggiate, con l’obiettivo di fornire competenze utili per il lavoro agricolo e per l’inserimento in una nuova dimensione relazionale
Destinata a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora, in continuo aumento anche a Palermo, la Mensa San Carlo, nel cuore del centro storico, è una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale
Grande è l’impegno del Servizio regionale: promossi incontri on line e in presenza di formazione e informazione. In quasi tutte le diocesi sono stati attivati i centri di ascolto. Molte le donne referenti. Finora giunte pochissime segnalazioni
Il progetto Safe risponde alla chiamata di Papa Francesco nella lettera al Popolo di Dio dell’agosto 2018, in cui il Santo Padre diceva: “l’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio”. Un popolo di Dio, quello coinvolto dal progetto Safe, fatto di laici e laiche che sono mamma e papà, allenatori e allenatrici, dirigenti sportivi, educatrici ed educatori in percorsi associativi parrocchiali e diocesani, insegnanti, e anche con alcuni sacerdoti impegnanti nella pastorale giovanile, dello sport e familiare, per due anni si è formato per promuovere ambienti educativi sicuri laddove ciascuno vive la sua quotidianità
Una pace “che viene dal suo cuore mite, abitato dalla fiducia”; una pace che “ha in sé” perché “non si può dare pace se non si è in pace”.